D'Adria il mar, d'Adria le belle
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ALLA STESSA.
Invito a restituirsi in primavera da Venezia a Bologna.
D’Adria il mar, d’Adria le belle
Rive amiche a Libertate
D’alti tetti incoronate
4Cittadina avranti ognor?
Peregrina t’ebber elle,
Che ad Ottobre pampinoso
Già Novembre freddo acquoso
8Scuotea tutto il verde onor.
E già il pigro Verno algente
Sente a tergo April rosato,
Che bell’erbe torna al prato,
12Belle chiome all’arboscel:
Odorosa, rilucente
Primavera qui t’aspetta,
Che a Favonio lascivetta
16Lascia in preda il bianco vel.
Qui vedrai, varcato il Mare,
Rondinella in tetto amico
Tesser voli, e il pianto antico
20Dolcemente rinnovar;
E vedrai, se l’Alba appare
Fra bell’aure mattutine,
Puro gel d’argentee brine
24Su per l’erbe tremolar.
Quai fiorita siepe ombrosa
Rosignoli or non asconde?
Dolce all’un l’altro risponde,
28Tace il rivo, il vento sta.
Villanella desiosa
Con la schietta incolta fronte
Torna anch’essa al caro fonte
32Consiglier di sua beltà.
Erran greggi, erran pastori
Per le molli piagge amene:
D’ineguali agresti avene
36Suon, che taccia, omai non è.
Bionde Grazie, alati Amori
Già ripiglian archi, e faci,
Già in volubili e vivaci
40Danze guidan l’agil piè.
Quai sì cari, e quai sì lieti
T’offrirà piacer costei?
Sia pur l’opra degli Dei,
44Cui non altra sorga egual:
Brune antenne, e negri abeti,
Genti a metter vela ardite
Pel gran Regno d’Anfitrite
48Dietro a barbaro Corsal.
Riedi Aglauro. Te d’Aprile
Non sol vaghi venticelli,
Non sol sponde di ruscelli,
52Sù cui ride amenità:
Ma con versi d’aureo stile
Te rappella il picciol Reno,
Gentil fiume, che ripieno
56Del tuo nome ancor sen va.
Non sovvienti, che tranquille
Dolci sere qui traesti,
E che stuolo ti vedesti
60Di Poeti al fianco star?
Chi le brune tue pupille,
Chi la grazia degli accenti,
Chi l’onor dei crin lucenti
64Dolce udivasi cantar.
Riedi Aglauro. Nuovi canti
Tenghiam pronti al tuo ritorno;
L’ali metta il fausto giorno,
68Che a noi renderti dovrà.
Lo splendor de’ tuoi sembianti,
Che soave al cuor mi serpe,
Più che Pindo, più ch’Euterpe
72Nuovo Pindaro mi fa.