Cronica delle cose occorrenti ne' tempi suoi/Libro terzo/7

Libro terzo - Capitolo 7

../6 ../8 IncludiIntestazione 31 agosto 2009 75% Storia

Libro terzo - 6 Libro terzo - 8

Il Cardinale affretta la pace. Venuta di capi di Parte bianca e ghibellina in Firenze, sotto sicurtà. Slealtà de’ Neri, e poco animo de’ Bianchi e de’ Cavalcanti. I Bianchi e Ghibellini si partono. Il Cardinale, temendo offesa, lascia sdegnato la città, e torna al Pontefice (1304, giugno).

Attese il Cardinale ad avacciare la pace, e a darvi esecuzione. E prese per consiglio, per concordare le differenzie, di far venire de’ capi degli usciti di fuori, e elessene XIIII°: i quali vennono in Firenze sotto licenzia e sicurtà, e stettono oltre Arno in casa i Mozi, e fecionvi chiuse di legname e posonvi guardie per non potere esser offesi. I nomi d’alcuni sono: messer [...] de’ Conti da Gangalandi, Lapo di messer Azolino degli Uberti, Baschiera di messer Bindo dalla Tosa, Baldinaccio Adimari, Giovanni de’ Cerchi, e Naldo di messer Lottino Gherardini, e più altri. E la Parte nera, che erano in Firenze, i nomi d’alcuni: messer Corso Donati, messer Rosso dalla Tosa, messer Pazino de’ Pazi, messer Geri Spini: messer Maruccio Cavalcanti, e messer Betto Brunelleschi, e più altri.

Quando quelli di Parte bianca vennono in Firenze, furon molto onorati dalla gente minuta. Molti antichi Ghibellini, uomini e femmine, baciavano l’arme degli Uberti e Lapo di messer Azolino fu molto guardato da’ Grandi loro amici, perché mnlti odii mortali avean quelli di casa sua con molti cittadini guelfi.

Il Baschiera dalla Tosa fu anche molto onorato: e egli onorò messer Rosso in parole e in vista. E grande speranza ne prese il popolo; perché i Bianchi e’ Ghibellini si proposono lasciarsi menare a’ Neri, e di consentire ciò che domandavano, acciò non avesson cagione di fuggire la pace. Ma i Neri non aveano voglia di pace: menaronli tanto con parole, che i Bianchi furono consigliati si riducessono a casa i Cavalcanti, e quivi farsi forti d’amici, e non lasciare la città loro; e molti savi uomini dissono, che se fatto l’avessono, erano vincitori. Ma mandarono messaggi a’ Cavalcanti, per parte del Cardinale e di loro, a richiederli; i quali ne tennono consiglio, e accordoronsi non riceverli. Il quale fu mal consiglio per loro, secondo i volgari; perché gran danno venne sopra loro e le lor case, di fuoco e d’altre cose, come innanzi si dirà.

I Bianchi, da poi che da’ Cavalcanti non furono ricevuti, e vedendo i dubbiosi senbianti de’ loro adversari e le parole che usavano, furono consigliati che si partissono; e così feciono a dì VIII di giugno 1304. Il Cardinale rimase. Quelli che volentieri non lo vedeano, feciono senbiante d’offenderlo: e una famiglia chiamata i Quaratesi, vicini de’ Mozi, e al palagio dove abitava il Cardinale, feciono vista di saettarlo. Il perché dolendosene, fu consigliato si partisse: onde temendo, si partì a dì VIIII di giugno, lasciando la terra in male stato; e andossene a Perugia, ove era il Papa.