Cronica delle cose occorrenti ne' tempi suoi/Libro terzo/2
Questo testo è completo. |
◄ | Libro terzo - 1 | Libro terzo - 3 | ► |
Discordie tra’ Neri in Firenze:Rosso dalla Tosa col popolo grasso, e Corso Donati co’ Grandi e popolo minuto (...1304, febbraio...).
Innanzi alla sua venuta, si palesò una congiura ordinata da messer Rosso dalla Tosa; il quale tutto ciò che facea e procurava nella città, era per avere la signoria a guisa de’ signori di Lombardia. E molti guadagni lasciava, e molte paci facea, per avere gli animi degli uomini pronti a quello che egli disiderava.
Messer Corso Donati nonne scusava moneta; ogni uno, chi per paura, chi per minaccie, gli dava del suo; non lo chiedeva, ma facea senbiante di volere.
I due nimici si guardavano a’ fianchi. Messer Rosso temea l’abbominio de’ Toscani, se contro a messer Corso avesse procurato; temea i nimici di fuori, e procurava d’abbassarli prima che contro a messer Corso mostrasse sua nimistà; e temea il nome che avea della Parte, che il popolo non si turbasse: teneasi col popolo grasso, però ch’erano le sue tanaglie, e pigliavano il ferro caldo. E messer Corso, per l’animo grande che avea, alle piccole cose non attendea e non si dichinava, e non avea l’amore di cotali cittadini per sdegno. Sì che, lasciando il popolo grasso, co’ grandi si congiurò, mostrando molte ragioni come eglino erano prigioni e in servitù d’una gente di popolani grassi, anzi cani, che gli signoreggiavano e togliènsi gli onori per loro: e così parlando, raccolse tutti i gran cittadini che si teneano gravati, e tutti si giurarono. Nella qual fu messer Lottieri dalla Tosa, vescovo di Firenze, e messer Baldo, suo nipote, in però che messer Rossellino suo consorto si tenea uno suo castello e’ fedeli; e non se ne osava dolere, mentre che papa Bonifazio visse. E furonvi i Rossi, i Bardi, i Lucardesi, i Cavalcanti, i Bustichi, i Giandonati, i Tornaquinci quasi tutti, i Manieri, e parte degli Adimari; e molti popolani vi furono. E in tutti, tra di famiglie e popolani, furno XXXII i giurati; e diceano, sopra il grano venuto di Puglia che si dava per bocche al popolo:"I popolani sono gravati, e tolto il loro colle grandi inposte, e poi convien loro mangiare le stuoie", dicendo che le tagliavano nel grano, perché la misura crescesse.
Il popolo grasso cominciò a temere, gli amici di messer Corso montarono: ma non tanto; ché ne’ consigli e nelle raunate smentivano messer Corso: molto il perseguitavano i Bordoni, che erano popolani arditi e arroganti; e più volte lo smentirono, e non guardavano a maggioranza d’aversari, né che advenire ne potesse; del Comune traevano assai guadagno, e le lode gli sormontavano. Non però i seguaci di messer Rosso gli lasciavano molestare. Posono in uno mese il grano a soldi XII, e feciono la libra, e poson MCC cavagli a fiorini L per cavallo, sanza niuna piatà. E allora mandorono gente e feciono un battifolle presso a Monte Accinico, e misonvi uomini a guardia.