Cronica delle cose occorrenti ne' tempi suoi/Libro secondo/15

Libro secondo - Capitolo 15

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I Neri cominciano scandalo. Primo sangue, per mano de’ Medici. Gli Ordinamenti di Giustizia rimangono senza effetto. La città si arma (4 novembre 1301...).

I Neri, conoscendo i nimici loro vili e che aveano perduto il vigore, s’avacciorono di prendere la terra; e uno sabato a dì [...] di novenbre s’armorono co’ loro cavalli coverti, e cominciorono a seguire l’ordine dato. I Medici, potenti popolani, assalirono e fedirono uno valoroso popolano chiamato Orlanduccio Orlandi, il dì, passato vespro, e lascioronlo per morto. La gente s’armò, a piè e a cavallo, e vennono al palagio de’ priori. E uno valente cittadino chiamato Catellina Raffacani disse: "Signori, voi sete traditi. E’ viene verso la notte: non penate, mandate per le vicherìe; e domattina all’alba pugnate contro a’ vostri adversari". Il podestà non mandò la sua famiglia a casa il malfattore: né il gonfaloniere della giustizia non si mosse a punire il malificio, perché avea tenpo X dì.

Mandossi per le vicherìe. E vennono, e spiegorono le bandiere: e poi nascosamente n’andorono dal lato di Parte nera, e al Comune non si appresentorono. Non fu chi confortasse la gente che si accogliesse al palagio de’ signori, quantunque il gonfalone della giustizia fusse alle finestre. Trassonvi i soldati, che non erano corrotti, e altre genti: i quali, stando armati al palagio, erano alquanto seguiti. Altri cittadini ancora vi trassono a piè e a cavallo, amici; e alcuni nimici, per vedere che effetto avessono le cose.

I signori, non usi a guerra, occupati da molti che voleano esser uditi: e in poco stante si fe’ notte. Il podestà non vi mandò sua famiglia, né non si armò: lasciò l’uficio suo a’ priori; ché potea andare alla casa de’ malfattori con arme, con fuoco e con ferri. La raunata gente non consigliò. Messer Schiatta Cancellieri capitano non si fece innanzi a operare e a contastare a’ nimici, perché era uomo più atto a riposo e a pace che a guerra; con tutto che per li volgare si dicesse, che si dié vanto d’uccidere messer Carlo: ma non fu vero.

Venuta la notte, la gente si cominciò a partire; e le loro case afforzorono con asserragliare le vie con legname, acciò che trascorrere non potesse la gente.