Corano/Capitolo LIII

Capitolo LIII

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Maometto - Corano (650)
Traduzione dall'arabo di Vincenzo Calza (1847)
Capitolo LIII
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CAPITOLO LIII.

la stella.

Dato alla Mecca. - 62 Versetti.

In nome di Dio clemente e misericordioso.

1.  Per la stella quando tramonta,

2.  Il vostro concittadino non è smarrito, non è stato sedotto.

3.  Non parla di moto suo proprio.

4.  ̀E una rivelazione che gli è stata fatta (il Corano).

5.  È il terribile colla sua forza che l’ha istrutto.

6.  È il vigoroso; si mantenne in equilibrio1

7.  Nella sfera la più alta,

8.  Poi si abbassò, e restò sospeso nell’aria.

9.  Era alla distanza di due archi, o più vicino ancora.

10.  E rivelò al servo di Dio ciò che dovea rivelargli.

11.  Il cuore (di Maometto) non mentisce, egli l’ha veduto. [p. 272 modifica]

12.  Muovereste dei dubbj su ciò ch’egli ha visto?

13.  L’avea già veduto in un’altra discesa2,

14.  Presso il loto del limite3,

15.  Colà ov’è il giardino del soggiorno.

16.  Il loto era ricoperto d’un’ombra.

47.  L’occhio del profeta non si distolse, nè si perdè un sol istante.

18.  Ha veduto la più gran meraviglia del suo Signore.

49.  Che vi pare di El Lat, e di Al Ozza?

20.  E di quest’altro Menat, il terzo idolo4?

21.  Avreste voi figli, e Dio figlie?

22.  Questa distribuzione è ingiusta.

23.  Non sono che nomi; voi ed i vostri padri gli avete chiamati così. Dio non vi ha rivelato alcuna prova su ciò. Voi non seguite che mere supposizioni ed i vostri desiderj, e pure avete ricevuta una direzione dal vostro Signore.

24.  L’uomo avrà egli tutto ciò che desidera?

25.  A Dio appartiene l’ultima come la prima5,

26.  Per quanto sieno numerosi gli angeli in cielo la loro intercessione non gioverà a nulla;

27.  Meno che se Dio lo permetterà, a chi gli parrà e piacerà.

28.  Quei che non credono alla vita futura chiamano gli angeli col nome di donne.

29.  Non ne sanno nulla, non seguono che opinioni. Le opinioni non potranno mai stare in luogo di verità.

30.  Allontanati da colui che volge le spalle quando si parla di noi, che non desidera che la vita di questo mondo.

31.  Ecco fin dove giunge la loro seienza. Il tuo Signore sa più di tutti chi è che si smarrisce dal suo sentiero; sa meglio di chiunque chi è nella via dritta.

32.  Tutto ciò che è nei cieli e sulla terra appartiene a Dio; compenserà chi fa il male secondo le sue opere; darà una bella ricompensa a chi avrà praticato il bene.

33.  Per quei che evitano i grandi delitti e le azioni disonoranti, e cadono in leggiere mancanze, Dio è d’una indulgenza grandissima. Egli vi conosceva bene allorquando vi produceva dalla terra; vi conosce quando non siete che un embrione nelle viscere delle vostre madri. Non cercate perciò a discolparvi. Ei conosce più di tutti chi lo teme.

34.  Hai tu riflettuto su colui che volta le spalle?

35.  Che dà poco e che lesina? (cioè assottiglia, risega; s’intende è avaro).

36.  Costui ha egli scienza delle cose nascoste, e le vede?

37.  Non gli è stato forse raccontato ciò che è nei fogli di Mosè,

38.  E d’Abramo fedele ai suoi impegni?

39.  L’anima che porta il suo peso non porterà quello d’un’altra,

40.  L’uomo non avrà senonchè ciò che avrà guadagnato.

41.  Il suo lavoro sarà apprezzato.

42.  Ne sarà premiato con una ricompensa scrupolosa.

43.  Il tuo Signore non è egli il termine d’ogni cosa?

44.  Fa ridere, e piangere.

45.  Fa morire, e risorgere. [p. 273 modifica]

46.  Ha creato la coppia, il maschio e la femmina,

47.  Da una goccia di sperme quando è sparso (nell’utero).

48.  Egli farà una seconda creazione6.

49.  Arricchisce, e fa fare acquisti.

50.  È il Signore della canicola7.

51.  Ha fatto perire il popolo di Ad, l’antico,

52.  Ed il popolo di Themud, e non ne ha lasciato un solo;

53.  E prima d’essi il popolo di Noè, il più cattivo ed il più perverso.

54.  E le città rovesciate, è lui che le ha rovesciate;

55.  Ed il gastigo del cielo le avviluppò intieramente.

56.  Qual benefizio di Dio metterai tu in dubbio?

57.  Questo apostolo che vi avverte è di quei di prima.

58.  S’avvicina (l’ora) che deve venire, ne v’è rimedio, meno che Dio volesse.

59.  È forse per queste parole che siete sorpresi,

60.  E che ridete in luogo di piangere,

61.  E che passate il tempo in discorsi frivoli?

62.  Prostratevi piuttosto dinanzi a Dio, ed adoratelo.


Note

  1. Il forte, il vigoroso è l’angelo Gabriele che fa la rivelazione a Maometto. L’espressione: La distanza di due archi, serve ordinariamente presso i musulmani. ad indicare la distanza nella quale Maometto si tiene con Dio.
  2. Cioè, nel viaggio notturno di cui si parla nel capitolo 17.
  3. È l’albero che serve di limite al paradiso.
  4. Sono i nomi di tre divinità adorate dagli Arabi, El-Lat, Al-Ozza, Menat.
  5. Si può intendere il principio o la fine, oppure la vita futura e la vita di quaggiù.
  6. Per seconda creazione bisogna intendere la resurrezione.
  7. La costellazione della Canicola, o il Sirio, era adorata dagli Arabi pagani.