Colpo d'occhio a Roma/Teatri, Carnevale

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TEATRI, CARNEVALE

In estate sonovi per lo più rappresentazioni, o giuochi equestri nel Mausoleo di Augusto, ove la Famiglia Corea su’ tali avanzi costruì un’Anfiteatro circolare, o Arena, con gradinate e palchetti. Ivi di giorno fra musicali concerti accorre il popolo a graditi divertimenti, commedie, o equestri giuochi. Nel Carnevale, in Primavera, ed Autunno, agiscono i diversi Teatri, alcuni con opere in musica e balli, altri con commedie in prosa. Uno è detto Teatro Valle, assai gaio, e restaurato nel 1823 con disegno di Valadier. Il Teatro Argentina è uno dei più grandi di Roma, assai armonico, di elegante forma, dal Cav. Camporesi restaurato nel 1837, e di nuovo in questi ultimi mesi. Il Teatro di Apollo, detto Tordinona verso Ponte S. Angelo restaurato nel 1830 dal Valadier, venne dal proprietario Principe Torlonia abbellito con dorature, specchi, aurifici globi, ed è il più magnifico della città, ove si danno pure sontuose Feste da ballo; ed oggi (1862) di nuovo si amplia e si riabbellisce. — Il Teatro Alibert vicino Piazza di Spagna, è oltremodo armonico, ed il più grande di tutti. Oltre le Opere in prosa, e in musica, e grandi balli, vi si danno Festini in maschera. — Il Teatro Capranica nella piazza di tal nome è vasto e centrale. Grazioso, piccolo, ma assai molto elegante è il Teatro Metastasio a 5 ordini di logge. Più piccolo ancora, ma sempre pieno è il Teatro Valletto, ove vi sono 3 rappresentazioni serali; mentre in Piazza Navona evvi il Teatro Agonale di Marionette, brutte, per una Metropoli disdicevolissimo. — Il Carnevale poi di Roma, negli ultimi otto giorni è unico nel suo genere in tutta Europa. Gremìto allora è il Corso di popolo, di cocchi, di milizie, di musicali bande; di [p. 19 modifica]centinaja di maschere; stipate di gente le finestre, i palchi, le ringhiere; si lanciano quivi e colà migliaja di mazzetti di fiori, col pessimo costume di tirare in viso confetti di gesso. Alle 5 pomeridiane evvi Carriera di cavalli, usata fin dal 1465, accordata da PAOLO II; e l’ultimo dì dopo la Carriera istessa si mira tutto il Corso illuminato da milioni di Moccoletti, che si spengono, si riaccendono, si derubano fra il più allegro baccano, che assorda, e piace. — Nel decorso dell’anno poi eseguisconsi Tombole ora in Piazza Navona, che si allaga in Agosto, ora al Popolo, ora nella Villa Borghese, oltre che capitano ogni tanto nella Capitale cose nuove a vedersi, e di gradevole diletto.