Codice cavalleresco italiano/Libro V/Capitolo VIII

Il tiro e la posizione del corpo nel duello.

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Il tiro e la posizione del corpo nel duello.
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VIII.

Il tiro e la posizione del corpo nel duello1.

Nota. — Non sarà discaro leggere poche parole sul tiro, al momento dello scontro.

Prima di portare l’arma davanti all’occhio per dirigere la mira, assicuratevi che l’arma si trovi sul piano di tiro.

Portate sempre l’arma dal basso in alto, puntando prima a’ piedi dell’avversario e rialzando con un moto uniforme la bocca della pistola. Appena la visuale, che passa dal fondo della tacca di mira e per la sommità del mirino, scopre il ventre dell’avversario, lasciate partire il colpo.

Il puntamento un poco basso nella pistola è utilissimo, [p. 260 modifica]perchè durante lo sparo, la bocca dell’arma tende sempre a sollevarsi.

Lo scatto dell’arma richiede una cura particolare. Cominciate a premere sul grilletto quando il vostro puntamento è diretto ai piedi dell’avversario: aumentate gradatamente la pressione, man mano che elevate la bocca della pistola e regolatela, questa pressione, di maniera, che lo scatto succeda al momento voluto. Durante lo sparo trattenete il respiro.

Nel duello di pistola esiste pure una parata, che consiste nell’offrire, come bersaglio al tiro nemico, le parti meno vitali del corpo; perciò la posizione del duellante nello scontro deve essere oggetto di una cura speciale per parte dei testimoni.

Prima di recarsi sul terreno facciano ben comprendere al loro cliente, che la posizione del corpo e delle gambe essendo a capriccio dei combattenti, deve trarne vantaggio per esporsi il meno possibile ad essere colpito mortalmente.

Perciò, la posizione che si prende nell’istruzione del tiro di pistola, deve essere modificata sul luogo dello scontro.

Non più collocarsi di fronte al bersaglio, prendendo la prima posizione del saluto del tiratore di spada: sibbene, prendere una posizione profilata, con le gambe leggermente arcuate e con la destra che copra la sinistra. Piegare un poco, in isbieco, la punta del piede destro per far rientrare completamente il ginocchio. Questo movimento ha il vantaggio di esporre al tiro nemico l’anca, parte non vitale e di coprire intieramente l’epa, le cui ferite sono quasi sempre letali.

Il braccio armato deve esser piegato in guisa, che il gomito si appoggi sul petto e il pugno copra la tempia esposta al nemico.

Il braccio sinistro arcato, con la mano che inforca l’anca sinistra.
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La posizione consigliata, non essendo molto facile a prendersi, esige un esercizio frequente; ma ha il vantaggio di coprire quasi totalmente le parti vitali del corpo.

Note

  1. Veggasi il Manuale del duellante al capo XX e successivo, della parte 4a.