Ciceruacchio e Don Pirlone/Documenti/V
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Documento N. V.1
MINISTERO DI POLIZIA - ROMA
Sezione Prima n. | 1121 |
3568 |
Li 11 marzo 1848.
Nel maggio dei decorso anno 1847, l’Eminentissimo Legato di Ferrara, trasmise al Governatore di quel tempo, monsignor Grassellini, una istanza dell’avvocato Francesco Mayr, tendente ad ottenere il permesso di pubblicare un foglio periodico settimanale col titolo: La Riforma.
Il prefato Monsignore reputò conveniente di umiliarne la dimanda al Trono Sovrano e così ebbe luogo il seguente rescritto «riferito nella udienza dal 15 maggio 1847 alla Santità di Nostro Signore, la medesima rispose non doversi aderire all’istanza».
Da ciò nacque la risposta negativa partecipata all’Eminentissimo Legato di Ferrara il 20 maggio suddetto, col n. 1121, sezione prima. Accadde intanto che si permise un foglio periodico nella città di Ravenna intitolato: Il Romagnolo e fu sollecito il lodato Eminentissimo di prendere argomento da ciò per presentare nuovamente, nel successivo agosto, la istanza del signor avvocato Francesco Mayr, avvertendo, per ogni buon fine che il richiedente era affatto separato dal cugino avvocato Carlo.
Monsignor Morandi, succeduto nel Governo a monsignor Grassellini, rispose all’Eminentissimo Legato che dopo quella risoluzione sovrana «non poteva permettersi d’indagare quali fossero le ragioni che indussero a così decretare, nè d’interloquire sulla odierna domanda senza una sovrana prescrizione».
Dopo una tale risposta nulla più si conobbe in ordine alla dimanda Mayr dal Ministero politico, cui, in forza della legge 15 marzo 1847, è attribuita l’autorizzazione sulle nuove pubblicazioni periodiche.
Il sottoscritto assessore generale di polizia porta tuttociò a cognizione di V. S. illustrissima in replica al foglio in data d’oggi stesso, n. 23,959, ritenendo che di questo periodico intenda parlarsi nel ripetuto foglio, e con sensi di distinta stima passa a confermarsi
- Di V. S. Ill.ma
Pel signor ministro di polizia |
Signor Ministro dell’interno.
A tergo è il seguente rescritto di tutto carattere del conte Recchi.
Li 16 marzo 1848 (urgenza).
- Signor Alessandrini,
G. Recchi.
Note
- ↑ Dalle Buste di miscellanea politica ecc. Busta 22, Copertina 97. E l’ostilità di Pio IX derivava da questo fatto: a Ferrara vi erano due avvocati Mayr: l’avvocato Francesco, sincero liberale moderato, anzi moderatissimo, il quale fu poi eletto, il 6 giugno 1848, deputato del collegio di Argenta in sostituzione del dimissionario avvocato Bettazzoni, e questo Francesco era colui che chiedeva la facoltà di pubblicare il periodico la Riforma; l’altro avvocato Mayr era Carlo, più caldo ed acceso nelle opinioni politiche e il quale fu poi eletto deputato alla Costituente e più tardi fu prefetto e senatore del Regno. Pio IX, che procedeva sempre per simpatie e per antipatie, per impeti irriflessivi e capricciosi, negò, a scanso di equivoci, a Francesco, per tema di Carlo, ciò che. secondo la legge, da lui stesso pubblicata, egli non avrebbe avuto il diritto di negare nè a Francesco, nè a Cario.