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458 | ciceruacchio e don pirlone |
Votre Sainteté m’accorda, hier, la précieuse grâce de faire un journal français, intitulé: le Capitole; et, aujourd’hui que le Prospectus en a été répandu dans Rome et dans toutes les capitales de l’Europe, on me dit que je n’ai plus le droit de continuer mon œuvre.
— Pourquoi?
— Parce que l’Abbé Battelli, qui s’était joint à moi, en la qualité de collaborateur chargé, seulement, de la traduction, s’est retiré, pour demander, en son nom, l’autorisation d’un autre journal, intitulé: l’Écho du Capitole.
Très Saint-Père, cette prétendue cause d’interdiction est-elle prévue par la loi du 15 mars, sur la presse, émanée de Votre Sainteté?
— Existe-t-il, peut-il exister une autre loi qui m’empêche de continuer un journal, parce que au lieu d’un traducteur, qui se retire, j’ai à en choisir un autre parmi les cinq ou six, qui sont à ma disposition?
Comme Monseigneur Amici et le maître du Sacré-palais n’ont pas voulu prendre sur eux de décider une question si simple, Votre Sainteté me permettra de l’attendre très-humblement prosterné à ses pieds.
Durand (de Cassis), Directeur et gérant-responsable du journal le Capitole. Via della Croce, n. 14, à Rome.
Supplique présentée le 9 février 1848 et répétée aujourd’hui onze du mème mois.
Documento N. V.1
MINISTERO DI POLIZIA - ROMA
Sezione Prima n. | 1121 |
3568 |
Li 11 marzo 1848.
Nel maggio dei decorso anno 1847, l’Eminentissimo Legato di Ferrara, trasmise al Governatore di quel tempo, monsignor Grassellini, una istanza dell’avvocato Francesco Mayr, tendente ad ottenere il permesso di pubblicare un foglio periodico settimanale col titolo: La Riforma.
Il prefato Monsignore reputò conveniente di umiliarne la dimanda al Trono Sovrano e così ebbe luogo il seguente rescritto «riferito nella udienza dal 15 maggio 1847 alla Santità di Nostro Signore, la medesima rispose non doversi aderire all’istanza».
Da ciò nacque la risposta negativa partecipata all’Eminentissimo Legato di Ferrara il 20 maggio suddetto, col n. 1121, sezione prima. Accadde intanto che si permise un foglio periodico nella città di Ravenna intitolato: Il Romagnolo e fu sollecito il lodato Eminentissimo di prendere argomento
- ↑ Dalle Buste di miscellanea politica ecc. Busta 22, Copertina 97. E l’ostilità di Pio IX derivava da questo fatto: a Ferrara vi erano due avvocati Mayr: l’avvocato Francesco, sincero liberale moderato, anzi moderatissimo, il quale fu poi eletto, il 6 giugno 1848, deputato del collegio di Argenta in sostituzione del dimissionario avvocato Bettazzoni, e questo Francesco era colui che chiedeva la facoltà di pubblicare il periodico la Riforma; l’altro avvocato Mayr era Carlo, più caldo ed acceso nelle opinioni politiche e il quale fu poi eletto deputato alla Costituente e più tardi fu prefetto e senatore del Regno. Pio IX, che procedeva sempre per simpatie e per antipatie, per impeti irriflessivi e capricciosi, negò, a scanso di equivoci, a Francesco, per tema di Carlo, ciò che. secondo la legge, da lui stesso pubblicata, egli non avrebbe avuto il diritto di negare nè a Francesco, nè a Cario.