Cento vedute di Firenze antica/Vedute/LXXXI - XC

Vedute LXXXI - XC

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Vedute - LXXI - LXXX Vedute - XCI - CIII

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LXXXI.


P
iazza di Santa Croce nella prima metà del secolo XVII: lato meridionale. Tranne parte del Palazzo Antellesi, ridotto da Giulio Parigi nel 1619 e allora frescato in tutta la facciata da pittori come il Passignano, Giovanni da San Giovanni, Matteo Rosselli ecc., tutto il resto è trasformato. La casa Gherardi, fra Borgo dei Greci e via dell’Anguillara, mostra eguagliata ad una sola altezza casetta e torre; così rimodernati sono gli edifici Bourbon del Monte e Bartolini, che hanno perduta la merlatura, e quest’ultimo anche gli archi inferiori. Dopo il Palazzo Antellesi, anche le case Procaci, Bartolini ecc. non hanno d’antico più dei modiglioni. Assai notevole è, quantunque appena schizzato, il muro del convento, che dalla chiesa piega verso Borgo Santa Croce, e certi tratti di basamento della facciata di Santa Croce.


Raccolta topografica degli Uffizi. — Disegno a penna di Stefano della Bella (1610-1664) per servire a una figurazione del Giuoco del Calcio.




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LXXXII.


S
anta Croce fra il 1845 e il 1855. Il campanile, architettato da Gaetano Baccani e compiuto nel 1845, fa fede che questa litografia non può esser anteriore a quell’anno. D’altra parte, la presenza della base su cui doveva elevarsi l’antico campanile (a sinistra della chiesa) — detta il masso di Santa Croce, e demolita nel 1855 — prova che fu eseguita prima del 1855. Mancano perciò la nuova facciata di Niccolò Matas, compiuta fra il 1857 e il 1863; il monumento a Dante, inaugurato nel 1865; l’ingresso al chiostro, sostituito nel 1870 a un edificio moderno demolito nel 1869, e il portico che fiancheggia la chiesa lungo via dei Malcontenti, finito nel 1890. La fonte e gli edifici ai lati della piazza non mostrano oggi notevoli variazioni.


Raccolta topografica degli Uffizi. — Litografia Ruff da disegno di Sal. Corrodi. [p. 281 modifica] [p. 283 modifica]

LXXXIII.


S
anta Croce. Esterno del transetto, verso sud, e dell’abside prima che il Baccani elevasse il campanile (1842-45). È veduto dalla stradicciuola che ripiegava da Piazza dei Cavalleggieri verso via dei Malcontenti, accedendo al giardino Busini ora Dufour-Berte. Il fabbricato a timpano, più basso e a destra, è oggi forato da finestre a banali persiane verdi. Quello con lo stemma mediceo è la testata del Noviziato, costruito da Michelozzo per Cosimo de’ Medici.


Raccolta topografica degli Uffizi. — Disegno a penna e bistro d’E. Burci. [p. 285 modifica] [p. 287 modifica]

LXXXIV.


L
avatoi delle Torricelle, costrutti nel principio del sec. XVII, per uso dei lanifici e delle fabbriche di seta, con disegno di Gherardo Silvani che raccolse lode — appunto in questo lavoro — per l’invenzione delle cateratte a valvola. Nella seconda metà del sec. XIX quei lavatoi furono convertiti in bagni pubblici, cui si accedeva pel Corso dei Tintori (via delle Torricelle, nn. 26 e 26A). Nel 1870 furono soppressi, ed oggi, quantunque mascherate, se ne scorgono ancora la tettoia e la vasca. Nella prima, divisa in due piani e chiusa tutt’intorno, si trova la tipografia Sieni; nell’altra, la fabbrica di ceralacca e d’inchiostro della Ditta André. Nel fondo scorgesi l’abside di Santa Croce, senza il campanile compiuto nel 1845.


Raccolta topografica degli Uffizi. — Acquerello d’E. Burci. [p. 289 modifica] [p. 291 modifica]

LXXXV.


P
iazza San Firenze. A destra si vede ancora la piccola chiesa di S. Apollinare ricostrutta nel sec. XVI, soppressa nel 1755, trasformata in abitazione con botteghe nel 1780. Il palazzo (cominciato nel 1255) — prima Palazzo del Podestà; poi, dal 1574, carcere e sede del Bargello e dal 1865 R. Museo Nazionale — fu largamente restaurato da Francesco Mazzei tra il 1857 e il 1865, e dei restauri si ha fede anche pel confronto della veduta che pubblichiamo, dove vediamo, tra l’altro, tettoie agli ingressi e finestre, nel fianco, dove oggi è una porta ecc. Dal lato opposto, all’ingresso della Badia, si vede la gradinata a due rampe (vedi tav. LXXXVIII) e tra la chiesa e via della Condotta una serie di botteghe a poggiuolo, protette da una lunga tettoia, oggi completamente rimodernate come l’edificio d’angolo a sinistra.


Raccolta topografica degli Uffizi. — Incisione di Vincenzo Franceschini da disegno di G. Zocchi. [p. 293 modifica] [p. 295 modifica]

LXXXVI.


P
alazzo del Podestà, dal 1865 R. Museo Nazionale. Cortile, restaurato fra il 1857 e il 1865. Interessante, su tutto, in questa tavola la tettoia del sec. XV, che copriva la scala, così accuratamente disegnata da consentire una ricostruzione esatta, desiderabile dal lato pratico come per la stessa varietà architettonica del cortile. Ora non vi è più la misera casupola in basso a sinistra. Sotto il ramo più alto della scala è aperto l’arco, come sono aperti gli archi del doppio loggiato, pure a sinistra, e le bifore superiori. Anche le altre finestre del lato di fronte sono state sistemate, ma, in qualche parte, più per la luce degli ambienti da rischiarare che per traccie antiche. E diversi stemmi sono stati diversamente collocati.


Raccolta topografica degli Uffizi. — Disegno a lapis d’E. Borrani.




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LXXXVII.


P
alazzo del Podestà, dal 1865 R. Museo Nazionale (vedi tav. LXXXVI). Fra il 1857 e il 1865 furono spostati diversi stemmi, la bifora, in alto, a destra, aperta; trasformato il finestrone sul principio della scala; aperta una grande porta sotto la loggia e abbattuta la tettoia, di cui si veggono in alto due travi.


Raccolta topografica degli Uffizi. — Disegno a lapis d’E. Borrani. [p. 301 modifica] [p. 303 modifica]

LXXXVIII.


B
adia. Porta maggiore su via del Proconsolo. L’ornamento architettonico in pietra serena fu rifatto nel 1870, imitando l’antico, rovinatissimo, di Benedetto da Rovezzano, e fu levata la scala a doppia rampa con balaustrata, male attribuita, in certe guide, allo stesso Benedetto e forse opera dell’architetto Matteo Segaloni, che riformò la chiesa nel 1625. Il vecchio architrave della porta è ora nel R. Museo Nazionale.

Raccolta topografica degli Uffizi. — Disegno a penna d’E. Burci.

LXXXIX.

L
oggetta del Cigoli, al canto detto de’ Tornaquinci, ossia all’angolo del Palazzo Corsi fra le vie Strozzi e Tornabuoni. L’architettò, secondo il Baldinucci, Lodovico Cardi detto il Cigoli, e fu trasportata nel 1864 all’angolo opposto, di via dei Corsi. Anche tutto il palazzo fu poi trasformato, ed era di Michelozzo!

Raccolta topografica degli Uffizi. — Disegno a penna d’E. Burci. [p. 305 modifica] [p. 307 modifica]

XC.


P
alazzo e case degli Strozzi, graficamente distese intorno all’area della Piazza degli Strozzi vecchia e della Piazza degli Strozzi nuova. A destra del grande Palazzo di Filippo seguono le case di Lorenzo, di Leonardo e di Carlo Strozzi; poi, nel lato sud della piazza, è la casa di Rinaldo e, nel lato est, il Palazzo di Matteo, detto dello Strozzino. Qui si forma una piazzetta fronteggiata dalla piccola chiesa di Santa Maria Ughi, rinnovata nel 1470, soppressa nel 1785, riparata nel 1816, distrutta negli anni 1885-90 per allineare la via degli Anselmi. Tranne i due grandi palazzi di Filippo e di Matteo, tutto il resto è stato rimodernato e nell’area delle case minate sorge ora il Grand Hôtel du Nord.


Raccolta topografica degli Uffizi. — Disegno a penna e bistro attribuito a Benedetto da Maiano. [p. 309 modifica]