Cattedrale
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Questo testo fa parte della raccolta XIII. Da 'Psiche'
LXV
CATTEDRALE
Le rose, gli archi, i colorati vetri,
gii scolpiti guerrier sul pavimento,
i grifoni, le sfingi, e a cento a cento
su lanciati nell’aria i bianchi spetti,
e le frecce, e le guglie, e i gravi e tetri
pinacoli, e de’ bronzi il piagner lento:
tutto è un raggio di sol, tutto è un concento
d’umani sogni e di celesti metri.
O grand’opra di santi e di pittori,
io mi fermo a l’ombrosa ara romita,
dove piange Maria co’suoi dolori.
E a capo chino, in questo ciel di marmi,
a la Madre del Dio che mi die’ vita
le mie lacrime ardenti offro e i miei carmi.