Canti carnascialeschi (Machiavelli)/Di amanti e donne disperati
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CANTO
D’AMANTI DISPERATI E DI DAME.
Udite, Amanti, il lamentoso lutto
Di noi, che disperati,
Al basso centro pauroso, e brutto,
Da’ Demon siam guidati;
5Perchè da tante pene tormentati
Fummo in quel tempo, amando già costoro,
Ch’agli infernali ci diàn per fuggir loro.
Le preci, i pianti, i singulti, e sospiri
Furon buttati a’ venti;
10Perchè trovammo sempre i lor desiri
Pronti a’ nostri tormenti;
Talchè deposti quei pensieri ardenti,
Giudichiamo or nella servitù nova,
Che crudeltà fuor di lor non si trova.
LE DAME RISPONDONO.
15QUanto sia stato grande l’amor vostro,
Tanto il nostro anch’è stato;
Ma noll’avendo come voi dimostro,
Per l’onore è restato;
Non è per questo l’Amante ingiuriato,
20Ma viene al mondo a sì brutta sentenza
Colui, c’ha più furor, che pazienza.
Ma perchè perder voi troppo ci duole,
Vi verrem seguitando
Con suoni, e canti, e con dolci parole,
25Gli Spiriti placando;
Che tolti voi dal viaggio nefando,
In nostra libertà vi renderanno,
O di voi, o di noi preda faranno.
AMANTI.
NOn è più tempo di pietà concesso,
30Però tacer vogliano,
E chi non fa, quand’egli ha tempo, appresso
Si pente, e prega invano;
E perch’a questi d’un volere andiano,
Ogni voftro peccar tutto è van suto,
35Che dispiacer non può quel, ch’è piaciuto
DAME.
E Però, donne, avendo alcuno amante,
Al vostro amor costretto,
Per non trovarvi, come noi, errante,
Fuggite ogni rispetto;
40Non gli mandate al Regno maladetto;
Che chi a dannazion provoca altrui,
A simil pena il Ciel condanna lui.