Canti (Sole)/Il Cantico de' Cantici di Salomone/II
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II Capitolo
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II.
Ed io la rosa di Saron somiglio,
Ed io somiglio de le valli il fiore!
sposo
L’Amica mia, come fra’ bronchi il giglio,
Tien fra l’altre fanciulle il primo onore!
sposa
Come un melo fra gli alberi boscosi,
Fra’ garzoni primeggia il mio fedele!
A l’ombra sua, qual desïai, mi posi,
Ed il suo frutto al labbro mio fu mele!
Ne le sale del vino ei m’ha condutta,
Ed è l’insegna, ch’ei m’innalza, amor.
Datemi fior! Stivatemi di frutta,
Poi che mi svien di tenerezza il cor!
Mi regga il capo con la manca, e al petto
Con la dritta mi prema il mio Diletto!
sposo
O figlie di Sïonne! Io vi scongiuro
Per quante belve la campagna aduna,
La non si svegli! E il sonno suo securo,
S’ella nol voglia, non le rompa alcuna!
sposa
Del mio Diletto or non udii la voce?...
Ecco, ei salta pe’ monti, ei lievemente
Le colline trasalta, e vien veloce
Simile a cerva o a cavrïuol fuggente!
Eccolo al muro; le finestre or guarda;
Pe’ cancelli spiando or ferma il piè....
Oh, tacete, ei favella!...
sposo
Or che si tarda?
Sorgi, Amica, mia bella, e vien con me!
Già l’inverno passò, già la piovana
Stagion gran tratto travarcò lontana. —
Novellamente a i campi il fior si mostra;
La stagione reddia del potatore;
Novellamente a la campagna nostra
La tortorella mormora d’amore.
Ed ha rimessi i suoi ficucci il fico,
Ed ogni vite rifiorendo olezza....
Sorgi, colomba mia, vieni a l’amico,
Sorgi, vieni, ti affretta, o mia dolcezza!
Colomba mia, che te ne stai soletta
Nel cavo de le rocce e de’ burron,
Rivela a me la tua sembianza eletta,
Fammi sentir de la tua voce il suon!
Poi che soave è la tua voce amante,
Poi che vago, colomba, è il tuo sembiante!
sposa
Le picciolette volpi, ond’han sì rio
Guasto le vigne in fiore, ognun ci pigli!
È mio l’amico mio, e sua son io,
Di lui che il gregge pascola fra’ gigli!
Or torna, Amico mio, qual cavrïuolo,
O qual cerbiatto, di Beter su i monti,
Fin che l’aura del dì spiri dal polo,
E fin che la notturna ombra tramonti.