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288 | il cantico dei cantici |
Sorgi, colomba mia, vieni a l’amico,
Sorgi, vieni, ti affretta, o mia dolcezza!
Colomba mia, che te ne stai soletta
Nel cavo de le rocce e de’ burron,
Rivela a me la tua sembianza eletta,
Fammi sentir de la tua voce il suon!
Poi che soave è la tua voce amante,
Poi che vago, colomba, è il tuo sembiante!
sposa
Le picciolette volpi, ond’han sì rio
Guasto le vigne in fiore, ognun ci pigli!
È mio l’amico mio, e sua son io,
Di lui che il gregge pascola fra’ gigli!
Or torna, Amico mio, qual cavrïuolo,
O qual cerbiatto, di Beter su i monti,
Fin che l’aura del dì spiri dal polo,
E fin che la notturna ombra tramonti.
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