Caccia e Rime (Boccaccio)/Rime/XLVI
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XLVI. Quante fiate indrieto mi rimiro
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XLVI.
Quante fiate indrieto mi rimiro
Et veggio l’hore e i giorni e i mesi et gli anni
Ch’io ò perduto seguendo gl’inganni
Della folle speranza et del desiro,
Veggio il pericol corso et il martiro5
Sofferto invan in gli amorosi affanni,
Né trovar credo che1 di ciò mi sganni:
Tanto ne piango et contro a me m’adiro.
Et maledico il dì che prima vidi
Gli occhi spietati, che Amor guidaro10
Pe’ miei nel cor, che lasso et vinto giace.
O crudel morte, perché non m’uccidi?
Tu sola puoi il mio dolor amaro
Finire et pormi forse in lieta pace.
Note
- ↑ «Cosa che.»