Caccia e Rime (Boccaccio)/Rime/XLI

by Giovanni Boccaccio

XLI. Cesare, poi ch’ebbe, per tradimento

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Giovanni Boccaccio - La caccia di Diana e le Rime (1914)

XLI. Cesare, poi ch’ebbe, per tradimento

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XLI.

Cesare, poi ch’ebbe, per tradimento
     De l’egitian duttor¹, l’orrate chiome²,

     Rallegrossi nel core, en vista come
     Si fa quel che di nuovo³ è discontento.
     E ’llora ch’Anibal ebbe ’l presento5
     Del capo del fratel, ch’aveva nome
     Asdrubal, ricoprì suo’ grave some
     Ridendo alla suo’ gente, ch’era in pianto.
Per somigliante ciascun uom tal volta
     Per atto allegro o per turbato viso10
     Mostra ’l contrario di ciò che ’l cor sente.
     Però, s’i’ canto, non dimostro riso⁴:
     Fo per mostrare a cchi mi mira e ascolta
     Ch’ai dolor gravi i’ sia forte e possente.

Note

1. Tolomeo Dionisio.
2. Di Pompeo.
3. «Novità.»
4. «Giocondità, letizia.»