Belle Donne, che splendete

Gabriello Chiabrera

XVII secolo Indice:Opere (Chiabrera).djvu Letteratura Belle Donne, che splendete Intestazione 12 giugno 2023 75% Da definire

Parmi, caro Pizzardo L'aria del volto mio
Questo testo fa parte della raccolta Le vendemmie di Parnaso


[p. 166 modifica]

III

Invito alla Vendemmia.

Belle Donne, che splendete
     Come Stelle in questi orrori;
     Deh correte, ove di fiori
     Le campagne or son più liete:
5E colà, dove più sola
     Sul mattino apre la rosa,
     E colà, dove odorosa
     Smalta l’erbe la viola,
     I color dolci cogliete.
10Del ceruleo ramerino
     Le chiocchette ben fiorite,
     E le pure margherite,
     Ond’è bianco il gelsomino,
     Vagamente lor giungete.
15Dell’odor, che all’aure manda
     Croco bel d’ostro dipinto,
     Di ligustro, di giacinto
     Deh tessete una ghirlanda,
     E sul crin la mi ponete.
20Vuol ragion, che io sì men vada
     Di bei fior le tempie adorno,
     Or che Bacco viemmi intorno
     Con bel nembo di rugiada,
     A temprar la mia gran sete.
25Questo Re divoto onoro,
     Or che il crin gelando imbianco,
     Che se Amor m’avventa al fianco
     Strale alcun del suo fin oro,
     Rintuzzato il mirerete.
30Bellezze alme, e pellegrine
     Vostri assalti io prendo a scherno,
     Che degli anni il freddo verno
     Mi veste armi adamantine,
     Sicchè in van mi combattete.
35Rubellante degli amanti
     Prigionier Bacco mi mena;
     E sì dolce ei m’incatena,
     Che fa suoi tutti i miei canti,
     Come chiaro oggi vedete.