Astronomia/Capitolo sesto/11
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§ XI.
Fotografia delle nebule.
305. La fotografia applicata alle nebule del cielo ha permesso di ottenere intorno ad esse risultati importanti per sè medesimi e pieni di promesse per l’avvenire.
306. Già nel 1886 furono, nel gruppo delle Pleiadi, scoperte, per mezzo della fotografia, due nuove nebulose, l’uno intorno alla stella Maia, l’altra vicino ad Elettra; già allora si era riusciti ad ottenere una bellissima fotografia della nota nebulosa esistente nelle Pleiadi vicino alla stella Mérope del gruppo.
Ritornando nel 1889, con procedimenti perfezionati, con lastre sensibilissime, sulle stesse Pleiadi, si riuscì con una posa di 4 ore ad ottenerne una fotografia meravigliosa, e che dà, intorno al grande ammasso nebuloso di materia cosmica che copre una gran parte della costellazione, molti dettagli nuovi, rappresentati con molta definizione ed evidenza di contorni.
307. Con un telescopio riflettore di soli dieci pollici, 25 centimetri circa, di apertura si ottennero fotografie di alcune nebulose, le quali, sebbene di piccole dimensioni, mostrano una grande ricchezza di dettagli.
In esse, ad esempio, la nebulosa annulare della costellazione della Lira rivela nel centro dell’anello l’esistenza di una piccola stella ordinariamente invisibile; la nebula nella costellazione dei Cani da caccia risalta in modo da lasciare di non poco dietro a sè i disegni che ne furono fatti ad occhio e coi più grandi cannocchiali.
Per mezzo di un telescopio con specchio di vetro argentato avente 51 centimetri di diametro si riuscì ad ottenere della grande nebulosa di Andromeda fotografie che ne rivelarono l’esatta costituzione, rimasta finora inintelligibile e sfuggita ai disegni fatti coi migliori strumenti.
308. Queste fotografie di nebule tanto perfette aprono in astronomia un nuovo e fecondo campo di indagini.
Sono sovratutto la variazioni di forma delle nebulose quelle che dànno alla loro riproduzione fotografica la più grande importanza. Esse attraggono da un secolo oramai l’attenzione degli astronomi, e non poterono finora essere messe in evidenza incontrastabile dai disegni fatti a mano, l’occhio al cannocchiale. In esse potrebbe trovarsi la chiave di non pochi arcani cosmici.
309. In questo campo delle nebule la fotografia riceve importanza ancora dal fatto che essa già riescì a rintracciarne nel cielo non poche di nuove ed ignorate.
Or ora accennammo alle due nubulose scoperte per mezzo della fotografia nella costellazione delle Pleiadi, e fotografando la splendida plaga celeste occupata dalla costellazione di Orione, la più bella del nostro cielo, si trovarono incise sulle lastre sensibili le immagini di ben dodici nuove nebulose.
310. Le numerose fotografie di nebulose e di cumuli stellari già eseguite dimostrano che mentre vi sono stelle le quali appaiono frammiste a nebule unicamente per effetto di prospettiva, altre però ne esistono le quali sono realmente avvolte da nebulosità.
Nessun dubbio che queste ultime sono fisicamente collegate alla massa nebulare che da ogni parte dissimetricamente le avvolge, e questo fatto ulteriomente osservato e meditato condurrà a scoperte importanti sull’evoluzionismo dei sistemi stellari. Già la nebulosa osservata intorno alla Nova Persei del 1901 ha molto contribuito allo svolgersi delle idee nostre sulla costituzione e sulla vita fisica degli astri in generale.
fine.