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Fotografia astronomica. 253

gione, a seconda della durata di esposizione della lastra sensibile. Di due fotografie, ad esempio, di una regione della Via Lattea nella costellazione dello Scudo di Sobieski, ottenute l’una con un’esposizione di 2 ore e 45 minuti, l’altra con una di 4 ore e 30 minuti, la seconda presenta dettagli che mancano assolutamente nella prima e che considerevolmente alterano la configurazione dell’insieme.

Forse a produrre la seconda fotografia concorrono stelle che sulla prima, o per la maggiore distanza loro o per il loro minor splendore, non influiscono. Forse la struttura apparente delle diverse parti della Via Lattea varia colle profondità diverse alle quali le visuali nostre si spingono nello spazio, collo splendore delle ultime stelle alle quali l’occhio o la fotografia arrivano.

§ XI.

Fotografia delle nebule.

305. La fotografia applicata alle nebule del cielo ha permesso di ottenere intorno ad esse risultati importanti per sè medesimi e pieni di promesse per l’avvenire.

306. Già nel 1886 furono, nel gruppo delle Pleiadi, scoperte, per mezzo della fotografia, due nuove nebulose, l’uno intorno alla stella Maia, l’altra vicino ad Elettra; già allora si era riusciti ad ottenere una bellissima fotografia della nota nebulosa esistente nelle Pleiadi vicino alla stella Mérope del gruppo.

Ritornando nel 1889, con procedimenti perfezionati, con lastre sensibilissime, sulle stesse Pleiadi, si riuscì con una posa di 4 ore ad ottenerne una