Apertamente
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LVI
Che la sua Donna è invecchiata.
Apertamente
Dice la gente,
L’alto pregio di questa al fin sen va.
Sua gran beltade.
5Per troppo etade,
Quasi Febo nel mar, tosto cadrà.
I vaghi fiori,
I bei colori,
Di che la guancia un tempo alma fiorì,
10Impalliditi,
Son sì smarriti,
Come rosa di Maggio in mezzo il dì!
Sotto sue ciglia,
O meraviglia!
15Il bel foco d’Amor non arde più.
Sol vi si scorge
Lume, che porge
Segno del grande ardor, ch’ivi già fu.
In tal maniera
20Mattino e sera,
Donna, sento parlar dovunque io vo:
Ne v’entri in core
Perciò dolore;.
Cosa mortal eterna esser non può.
25Ma v’empia il petto
Dolce diletto,
Che mentre fiamma da’ vostri occhi uscì,
Così s’accese
Ogni Uom cortese,
30Che a’ rai del vostro volto incenerì.
Fra’ quali in seno
Io pur non meno
Oggi serbo il desio, che m’infiammò;
E tutto ardente
35Eternamente
Reïna del mio cor v’inchinerò,