Amor tanto me strinze, zentil donna
Questo testo è incompleto. |
◄ | Lassomme i spirti mei, ch'eran fuziti | I fioretti e l'erbetta fresca e verde | ► |
Questo testo fa parte della raccolta XX. Messer Niccolò Rosso
IV
Vicino o lontano, Amore lo fa sempre penare.
Amor tanto me strinze, zentil donna,
sendo luntano, ch’ai cor non mi luze
cosa veruna, che gli renda luze,
4per gli odi, c’hanno manco de ti, donna.
Poi, quando so’ presente, dolze donna,
un fulgóre me fiere di tua luze,
vezendo ch’altri d’essa prende luze
8piu, che non si conviene, per ti, donna.
Unde lo spirto, che me tiene verde,
desidera non esser a quel tempo;
11ma pur consuma mirando nel verde.
E l’alma, che conosse ’l tristo tempo,
clama la Morte, che fenisca il corpo,
14si ch’ella abenti dissolta dal corpo.