Ambo ensieme queste cose avesmo

Pietro di mastro Angelo

Aldo Francesco Massera XIII secolo Indice:AA. VV. – Sonetti burleschi e realistici dei primi due secoli, Vol. II, 1920 – BEIC 1928827.djvu sonetti Ambo ensieme queste cose avesmo Intestazione 23 luglio 2020 25% Da definire

Desio l'amor del beato battesmo Ser Cecco, vòle udire un novo incialmo
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2 — PIETRO
Asseconda, rincarando la dose, le fantasticherie dell’amico.

Ambo ensieme queste cose avesmo,
con lo tributo, che possiè Carón;
prode fussemo via piú, che Giasón,
4e n tenzona come fu Ettor stesmo;
ed en Io cielo empirio entrar dovesmo,
e possederlo ensieme con Sansón;
qua gió aver le ciance d’Almeón,
8e come buon destrier forte corresmo;

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e mio fusse proprio de qui ad Empo‐
li, e per mezzo de fiorin gisse un raio,
11e dicere agli avari: — Costui dar vem pò; —
e posseder per me ciò, ch’io non aio,
e viver gioven quanto visse Isacche,
14puoi con David cantar «Salvum me /acche».