Ser Cecco, vòle udire un novo incialmo
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Questo testo fa parte della raccolta XXIII. Tenzoni di rimatori perugini/VI. Tenzone tra un ignoto e ser Cecco Nuccoli
I
I — IGNOTO
Racconta al Nuccoli un caso occorso al suo Trebaldino.
Ser Cecco, vòle udire un novo incialmo?
Quando, dopo colui, bevve a quel nappo
Trebaldin tuo, un serpe i diè di grappo
4in sii nel naso, per maggiore spalmo.
Puoi ci sputò, e disse un cotal salmo;
allor diss’eglie: — S’io da questa scappo,
en simel caso giá mai non rincappo,
8se tu mi dessi di fiorini un palmo. —
Toccando se n’andava cosí ’l naso,
pensando tra se stesso averlo mozzo,
11guardando ancor s’el sangue era rimaso.
Allor diss’io: — Quest’è ben atto sozzo! —
né non vorria veder si fatto caso:
14en pria me gittarebbe giú in un pozzo.