Allor che in gioventute
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XLIV
Si attiene a bevere.
Allor che in gioventute
D’una fresca virtute
Fioriano i miei ginocchi,
E mi splendea negli occhi
5Un grazïoso lume,
Era di mio costume
Spïare, ove più belle
Schiere di damigelle
Guidassero carole
10A bel suon di vïole:
Sciocchezza! ma sciocchezza,
Che insegna giovinezza.
Ora tempo è venuto,
Che sotto il crin canuto
15La vista mi s’invecchia,
Ed è sorda l’orecchia;
E tremo, e spesso caggio
S’io fo lungo viaggio.
Adunque il mio danzare
20È starsi al focolare
Carco di secco bosco,
E schermirsi dal fosco
E gelido febbrajo;
E se freme rovajo,
25Comandare a Siringa,
Che del migliore attinga,
Rosso, ma di rubino;
Dolce, ma cotognino.