Alcuni ritratti di donne illustri delle provincie veneziane/Dedica

Dedica

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Alcuni ritratti di donne illustri delle provincie veneziane Isotta Nogarola


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AMABILISSIMI SPOSI.


Voi mi avete per gentilezza vostra prescelto all’offerta del nuziale Anello nella solennità che fermar dee per sempre i vostri destini, e grato a questo pegno di molta affezione io voglio indorare come meglio posso il più festoso giorno di tutta la vostra vita. Voi, egregio Iacopo, ben sapete che non varrei a farlo con versi; ma di versi vi saranno già molto prodighi i vostri amici; e di versi leggiadri siete tal fabbro voi stesso che ne reputereste soprabbondante il tributo. La più matura mia età è piuttosto quella de’ consigli e de’ racconti; e perchè ad essa io convenientemente risponda, a Voi mi rivolgerò, quanto avvenente, altrettanto amabile e saggia Adele, e Voi pregherò a voler con grazioso sorriso accogliere le brevi Vite che danno anima e forma a questo libretto. Vi ricorderanno esse il merito di alcune illustri donne delle nostre vineziane contrade, delle quali vedete ad un tempo delineate anche le varie fattezze. È indispensabile, o Adele, il ragunar capitali da [p. 312 modifica]trafficare con usura allora quando le rose della gioventù cominceranno ad appassire; e l’esempio di alcuna concittadina, valorosa ad un tempo e nelle ottime discipline e nelle virtù famigliari, v’infiammi a farlo, chè così vie meglio tesserete di fila d’oro i giorni di Iacopo vostro, e nella illustre Padova varrete a procacciarvi ricreamenti perenni. Se poi il vostro Sposo il consente, fate eziandio che si rinnovellino per vostra squisita industria quei tempi ne’ quali Beatrice Pappafava Cittadella, vissuta cento e due anni, sapea mantenersi salda la estimazione di un Lazzarini e di un Vallisnieri, e la madre del celebre naturalista Fortis, venuta già ottuagenaria, non vedeasi men apprezzata da un Cesarotti, da un Toaldo, da un Sibiliato. A Voi, ed allo Sposo Vostro auguro in fine quella perfetta e inalterabil concordia di pensieri e di volontà che nel maritale legame unicamente occorre a rendere in ogni tempo reciproche le sofferenze e reciprochi i godimenti.

Vivete amici.


Venezia, il dì 15 di gennaio, 1826


Il vostro affezionatissimo Amico.