Alcune lettere familiari/Al medesimo II

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al medesimo.


Hammi consolato la risposta di Montesomme. Ove V. S. a suo tempo mandi il figliuolo con buona ventura, a me il consiglio par molto buono. A cotesto signor Bombino rendo grazie dell'amor che mi porta, e dell'onore ch'egli mi fa benché io ne meriti molto poco. Vengo a' versi. Il componimento mi par buono, e credo che così parrà a tutti, il concetto è imorale, e quanto alle maniere del dire niuno negherà che non siano brave, e forse alcuno potrà dire, che alcuna volta il sieno troppo. Ma ciascuno ha suo giudizio, e non si può a tutti soddisfare. I versi già non sono tutti ben pettinati, ma in mezz'ora si ripuliscono: la disposizione dell'ode io la lodo, ma già non l'ammiro; secondo me non ha del poetico, nè piglia voti, e parmi che troppo stia sul suo cammino. Se gran tempo ch'io non leggo Pindaro, ma, se ben mi ricordo, egli dice più cose, ed è vago di trascorrere. Ma di ciò non si può trattare con la penna, converrebbe ricrearsene passeggiando. Che a Nostro Signore sia piaciuta la già mandata, io ne sono sicuro perchè egli conosce il buono, ed in quel componimento ve n'è pur assai, e questo in quanto a' versi. Io del mio collo miglioro lentamente, ed il male è di niuno momento, né vuole rimedio, e se io stessi in casa guardato dall'aria fresca credo che sarei già liberatone, ma io mi vezzeggio poco, non volendo ricordarmi che sono decrepito, e la robustezza mi fa inganno: solamente ho allentato il bere freddo, ed ho dato bando alla neve. Passo il tempo rivedendo mie ciancie: intorno a' versi ho fatto ciò che per me può farsi; ho preso in mano alcune prose, oltre a' discorsi costì recitali, e sono vite di alcuni cavalieri, e le adorno e liscio senz'alcuna mia fatica: ma ben mi tormenteranno a metterle in chiara scrittura, perchè il copiare mi annoia, e fammi danno: ma prenderò la fatica adagio. Tantto posso dire di me. Se poi la sanità me ne darà licenza, a' buoni tempi farò un salto fino a Firenze, ove molte cagioni, e di molte cose mi chiamano, ma se altro non odo, io stimo che il verno io lo farò in paese. E con questo faccio riverenza alle mie signore, e saluto tutti gli amici.

Di Savona.