Ai labri miei, quando piú gela il verno
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Questo testo fa parte della raccolta Poesie di Giovan Francesco Maia Materdona
XXI
LA VERDEA DI FIRENZE
Ai labri miei, quando piú gela il verno,
l’alma cittá, cui dánno il nome i fiori,
offre un sacro licor che tra i licori
serba vanto superbo e pregio eterno.
Nei suoi color le liquid’ambre scerno,
cedono agli odor suoi gli arabi odori,
sembran tasso ed assenzio ai suoi sapori
chiarello, albano, asprin, greco o falerno.
Ben questa esser dovea l’ambrosia eletta
che ’l cor di Giove e de gli dèi pascea,
poi ch’ella tanto inebrïando alletta;
o questa del piacer la «vera idea»,
d’Arno o la «vera dea», che poi fu detta
di «ver’idea», di «vera dea», «verdea».