A voi, gentile Amore
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VI
A voi, gentile Amore,
talent’ho di mostrare
lo dolce disiare
dov’è lo mi’cor miso;
5ché tacendo tutt’ore,
poriami consumare,
potendoti poi blasmare
solo me, ciò m’è aviso,
ché sono assiso — col volere ed amo
10voi, dolce Amore, e merzede ven clamo
di ciò che s’a voi sembla sia fallire,
per cortesia mi ’l deggiate soffrire.
Pertanto mi dovete
nel mi’ dir sostenere,
15ché’l forzato volere,
Amore, ha segnoria
in me, cui voi tenete
ne lo vostro podere,
bench’io unque assapere
20nol vi facesse dia;
ché tutta via — so’ stato sofferente,
mirando l’atto e lo bellor sovente
di voi, ma non in guisa ch’omo nato
potesse mai sapere di mio istato.
25Ma s’or col core umile,
Amor, prendo ardimento
di dirvi mio talento,
non vi deve esser grave,
ché quei ch’è segnorile
30e dona compimento
di tutto piacimento
in ciò forzato m’have,
mostrandomi soave — ch’i’ vi dica
come tuttora il mi’ cor si notrica
35nel vostro dolce amor, lo qual disio
sí ch’onn’altro pensar per quell’ublio.
E poiché Amor vole
di me che cosí sia,
comincio, vita mia,
40di ciò a divisare;
ché le dolci parole
piene di cortesia
e l’umil gentilia
che ’n voi tuttora pare
45e ’l riguardare — de l’allegra bieltate,
co l’amorosa vista che voi fate,
allor ch’i’ vi rimiro, lo meo core
ten, com’ho detto, in cotanto dolzore.
Poi tanta gioia prendo,
50Amore, in voi vedere,
com’io vi fo parere,
merzede umil vi chero,
che lo piú ch’io attendo
per questo profferere
55mi deggia in voi valere,
cosí com’io vi spero:
ché pur di vero — mi sembra che n’avrete
bona pietá, veggendo che facete
invêr di me piacente ed amorosa
60la vista donde ’l meo cor si riposa.