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sonetti e canzoni | 99 |
I’ son per sofferenza,
50né non per altra cosa,
del mi’ disio venuto a dolce porto;
ed ho ferma credenza
che vita graziosa
non puote alcuno aver né di conforto,
55che non dimori accorto — sofferendo,
né non tuttor vogliendo
esser segnor di vincer le sue prove;
ver’è sire chi have
di se medesmo clave
60e pò gir lá dove ’l voler lo move.
VI
A voi, gentile Amore,
talent’ho di mostrare
lo dolce disiare
dov’è lo mi’cor miso;
5ché tacendo tutt’ore,
poriami consumare,
potendoti poi blasmare
solo me, ciò m’è aviso,
ché sono assiso — col volere ed amo
10voi, dolce Amore, e merzede ven clamo
di ciò che s’a voi sembla sia fallire,
per cortesia mi ’l deggiate soffrire.
Pertanto mi dovete
nel mi’ dir sostenere,
15ché’l forzato volere,
Amore, ha segnoria
in me, cui voi tenete
ne lo vostro podere,