Vita di Esopo Frigio/Capitolo XX

Capitolo XX

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Anonimo - Vita di Esopo Frigio (Antichità)
Traduzione dal greco di Giulio Landi (1545)
Capitolo XX
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C A P I T O L O   XX.

Dopo alcuni giorni Xanto volendo stufarsi trovò per caso alcuni amici suoi nella stufa, i quali, avendoli egli invitati a far colazione, l’invito volentieri accettarono. Il filosofo chiamato Esopo per avvisarlo di quanto egli aveva a fare, comandolli, che cocesse la lente. Egli secondo il comandamento del Padrone itosene a casa tolse un solo grano di lente, e quel solo pose a cuocere in una gran pignata d’acque tutta piena. Ritornato poi Xanto a casa con quei suoi convitati, trovato Esopo dissegli in questo modo: Or che noi, Esopo, dall’acqua del bagno dacci a bere. Volle [p. 31 modifica]egli dire: Or che noi siamo venuti dal bagno, dacci a bere. Ma volendo Esopo insegnare al Filosofo di parlare chiaramente, perchè quel detto gli era paruto oscuro, ed improprio, corse nella stufa, e tolto un buon fiasco di quelle lavature, che scolano, ed escano dal bagno, portolle al Padrone dicendo: Ecco Signore, or bevi quanto ti piace. Xanto per il puzzo di quella fracida, e torbita acqua stomacatosi, disse: Domine, che cosa è cotesta? Rispose Esopo: Acqua del bagno, la quale come tu mi dicesti, ti ho recata. Di ciò gravamente adiratosi il Padrone disse: Col mal’anno, che ti dia Iddio, paglioffo, ignorante, io non volli dire così, e non m’intendesti. Ed Esopo disse: portami tu adunque chiaro, o Padrone, e non figuratamente, se vuoi esser inteso. Io per me non fui mai Poeta, nè Oratore. Xanto per la presenza degli amici suoi, raffrenò l’ira. Recossi poi il Filosofo a sedere per voler resciacquarsi i piedi, però comandolli, che portasse un catino di acqua. Ed egli portata quivi l’acqua, stavasi dritto, dritto, senza capire cosa fare. Xanto allora disse: Che guardi tu dappocone, perchè non mi lavi tu: Io debbo ubbidirti, rispose Esopo, e fare tanto quanto tu mi comandi. Dicestimi solamente, che io portassi un vaso d’acqua, ma non mi ha detto: Reca l’acqua, lavami i piedi, asciugameli, e poi calzami, ed altre tali cose, che soglionsi per ordine comandare. Allora Xanto agli amici suoi: voltatosi, disse: Ei mi pare aver in maestro, e non un servitore comprato.