Viaggio sentimentale di Yorick (Laterza, 1920)/I.

I.

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Didimo Chierico a' lettori salute II. Calais

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VIAGGIO SENTIMENTALE1 DI YORICK

LUNGO LA FRANCIA E L’ITALIA

I

— A questo in Francia si provvede meglio — diss’io.

— Ma, e vi fu Ella? — mi disse quel gentiluomo; e mi si volse incontro prontissimo, e trionfò urbanissimamente di me.

— Poffare! — diss’io, ventilando fra me la questione; — adunque ventun miglio di navigazione — da Douvre a Calais non ci corre né piú né meno — conferiranno sí fatti diritti! Vo’ esaminarli. —

E, lasciando andare il discorso, m’avvio diritto a casa: mi piglio mezza dozzina di camicie e un paio di brache di seta nera. — L’abito che ho indosso — diss’io, dando un’occhiata alla manica — mi farà. —

Mi collocai nella vettura di Douvre: il navicello veleggiò alle nove del dí seguente: e per le tre mi trovai addosso a un pollo fricassé2 a desinare in Francia, e sí indubitabilmente, che, se mai quella notte mi fossi morto d’indigestione, tutto il genere umano non avrebbe impetrato che le mie [p. 6 modifica] camicie, le mie brache di seta nera, la mia valigia e ogni cosa non andassero pel droit d’aubain3 in eredità al re di Francia: anche la miniatura ch’io porto meco da tanto tempo, e che io tante volte, o Elisa4, ti dissi ch’io porterei meco nella mia fossa, mi verrebbe strappata dal collo. Vedi scortesia! E questo manomettere i naufragi di un passeggiere disavveduto, che i vostri sudditi allettano a’loro lidi, per Dio! Sire, non è ben fatto: e si che mi rincresce d’avere che dire col monarca di un popolo tutto cuore e si incivilito e cortese e si rinomato per la gentilezza de’ sentimenti.

Ma tocco appena i vostri domini5.

Note

  1. Ed è definito dall’autore cosí. «Viaggio riposatissimo è questo mio: viaggio del cuore in traccia della natura e di tutti que’ sentimenti soavi che da lei sola germogliano». Cap. xlvi [F.].
  2. Questo e parecchi altri vocaboli e modi francesi si sono serbati nella versione, perché furono dall’autore industriosamente inseriti e distinti nel testo [F.].
  3. Gli averi del forestiero, che moriva in Francia, s’incameravano [A.].
  4. Elisabetta Drapper, a cui l’autore quasi morente scriveva lettere d’amore spirituali, stampate sovente, e talvolta con quelle d’Elisa: ed Elisa scriveva piú affettuosamente e piú candidamente d’Yorick. Morí giovine. Vedine l’elogio nella Storia filosofica di Raynal, lib. iii, § 15 [F.].
  5. Roger Ascham, uomo eruditissimo e precettore della regina Elisabetta, viaggiò intorno al 1580 in Italia, e, tornato in Inghilterra, stampò in certo suo libro intitolato Il maestro di scuola: «Iddio sia ringraziato ch’io non feci dimora per più d’otto giorni in Italia, perché in quegli otto giorni fui testimonio d’infinite scelleraggini, ch’io non ne vidi, né udii, né lessi tante in nove anni da che vivo in Londra». Le opere dell’eruditissimo Ascham furono ristampate in Londra nel 1760 si pel merito della loro erudizione, si perché insegnano a percorrere gli altrui domini, e, toccatili appena, come vuol far intendere Yorick, a biasimarne gli usi e le leggi: metodo speditissimo di cui molti viaggiatori hanno profittato a’ miei giorni. Vedi Kotzebue, Souvenirs [F.].