Viaggio intorno alla mia camera/Capitolo II
Questo testo è stato riletto e controllato. |
Traduzione dal francese di Giuseppe Montani (1824)
◄ | Capitolo I | Capitolo III | ► |
CAPITOLO II.
Potrei cominciare l’elogio del mio viaggio dal dire ch’esso non mi è costato nulla; cosa ben degna di considerazione. Quindi eccolo già vantato, celebrato da chi ha poco... ed ancor più da un’altra classe di persone... voi domandate quali?... dalle persone che hanno molto. Tal sorte di viaggio è innoltre comodissima agli ammalati, che non avranno a temere per essa intemperie d’aria o di stagioni, — ed ai dappoco, i quali non si avverranno in ladri; non incontreranno burraje, o precipizj. Migliaja di persone, che prima di me non avevano osato; altre, che non avevano potuto; altre infine che non aveano pensato a viaggiare, vi si risolveranno ormai dietro il mio esempio. L’essere il più indolente esiterebbe egli a mettersi in cammino con me, onde procurarsi un piacere, che non gli costerà nè disagi nè danari? — Coraggio, dunque, si parta. — Seguitemi voi tutti, che una mortificazione dell’amore, una negligenza dell’amicizia tien chiusi nella vostra camera, lungi dalla picciolezza e dalla perfidia degli uomini. Gli sgraziati, gli infermicci, gli annojati, quanti ne sono al mondo, tutti mi seguano. — Tutti i poltroni si levino in massa, — E voi, che volgete nell’animo pensieri sinistri di riforma o di ritiro per qualche sofferta infedeltà, voi, che in un gentile gabinetto rinunciate al mondo per tutta la vita, amabili solitarie di una sera, venite voi pure; lasciate, di grazia, le nere idee, dacché perdendo alcuni istanti pel piacere, non ne guadagnate alcuno per la saggezza; noi procederemo a picciole giornate, ridendo lungo il cammino de’ viaggiatori, che hanno visitato Roma e Parigi: — nessun ostacolo potrà arrestarci; e abbandonandoci lietamente alla nostra fantasia, noi la seguiremo dovunque le piacerà di condurci.