Viaggio intorno alla mia camera/Capitolo I
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Traduzione dal francese di Giuseppe Montani (1824)
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VIAGGIO
INTORNO
ALLA MIA CAMERA.
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CAPITOLO PRIMO.
Quanto è glorioso l’aprir nuova carriera agli ingegni; il comparire improvviso nel dotto mondo, con un libro di scoperte alla mano, qual cometa inattesa nella vastità dello spazio! — No, più non debbo tener il mio libro in petto: eccolo, o signori, leggetelo. Ho impreso e compito un viaggio di quarantadue giorni intorno alla mia camera. Le osservazioni importanti che in esso m’è avvenuto di fare, il piacere continuo che da esso ho tratto, mi movevano a desiderare di pubblicarne la descrizione, la certezza d’esser utile a molti mi vi ha determinato. Il mio cuore prova una soddisfazione inesprimibile, quando penso all’infinito numero di sventurati, a cui offro un espediente sicuro contro la noja, un sollievo contro i mali che soffrono. Il diletto di viaggiare nella propria camera è immune dall’inquieta gelosìa degli uomini e indipendente dalla fortuna.
Avvi infatti alcun misero sì derelitto a cui manchi un ricovero, ove rifugiarsi e nascondersi a tutti gli sguardi? Altro apparecchio non abbisogna pel viaggio ch’io propongo.
Ogni uomo sensato, io non ne dubito, vorrà appigliarvisi, di qualunque indole, di qualunque temperamento egli sia. Avaro o prodigo, ricco o povero, giovane o vecchio, nato sotto la zona torrida o presso al polo ei può viaggiare, com’io ho viaggiato. Non avvi nell’immensa umana famiglia, che formicola sopra la terra, un solo, — no, non avvi un solo (di quelli, intendo, che abitano camere) il qual sia per negare la sua approvazione alla nuova maniera di viaggiare, ch’io introduco nel mondo.