Viaggio in Dalmazia/Delle Osservazioni fatte nel Contado di Zara/5. Della Città di Zara

5. Della Città di Zara

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§. 5. Della Città di Zara.

Zara, detta Jadera da’ Latini, e Diadora ne’ bassi tempi, ch’era una volta la Capitale della Liburnia, vale a dire della gran Penisola, che sporge in mare fra i due fiumi Tedanio, e Tizio, ora conosciuti sotto i nomi di Zermagna, e di Kerka, dopo la decadenza dell’Impero Romano è divenuta la Capitale di una più estesa Provincia. Il tempo, che à fatto perdere sino alle vestigia della maggior parte delle Città Liburniche, à sempre rispettato questa. Ella gode attualmente di tutto lo splendore, che può convenire a una Città suddita; e probabilmente à guadagnato coi girare de’ secoli in vece di perdere. La società di Zara è tanto colta quanto si può desiderarla in qualunque ragguardevole Città d’Italia; nè vi mancarono in verun tempo uomini distinti nelle Lettere. Federico Grisogono, che visse nel bel mezzo del XVI secolo pubblicò un Discorso sopra le cause del flusso, e riflusso del mare, attribuendolo alla pressione del Sole, e della Luna. Gian-Paolo Gallucci, Saloense inserì per intero questo Trattatello [p. 16 modifica]nella sua Opera intitolata Theatrum Mundi & Temporis, traendolo dal libro medico, in cui l’avea posto l’Autore. Simone Gliubavaz, Gentiluomo Zaratino, lasciò molte preziose carte tendenti ad illustrare la nobile sua Patria, e l’ampio territorio, ch’ella possiede. Restaci di questo valentuomo un Opuscolo Ms. inedito, che illustra tutte le iscrizioni Zaratine, ch’erano state disotterrate sino alla metà del XVII Secolo. Fra quelli, che attualmente vi abitano, meritano distinta menzione l’amabile, e coltissimo Sig. Co: Gregorio Stratico, e il Signor Domenico Ballo, taciturno, modesto, e forse troppo lucifugo Gentiluomo, dalla onestà, cortesia, e sapere de’ quali gran vantaggi può ritrarre il viaggiatore. Delle antiche fabbriche Romane, che l’adornavano, miserabili vestigj vi si conoscono appena; le fortificazioni moderne essendovi state fatte a spese degli antichi rimasugli. Troverà V. E. agevolmente ne’ Collettori le molte Iscrizioni, che vi si conservavano sino al principio di questo secolo. Elleno provano, che questa Città, e Colonia fu guardata con particolare affezione da molti Imperadori Romani, e segnatamente da Augusto, e dall’ottimo Trajano. Il primo meritò d’esser chiamato Padre della Colonia Jadertina, e di questo titolo resta il documento in una pregevole Lapida: il secondo fece fabbricare, o ristorare un Acquedotto, che vi portava l’acqua di lontano, il che rilevasi da un frammento d’iscrizione tuttora esistente nella Città.

Io sono stato accolto a Zara con generosa ospitalità nella bella abitazione del Sig. Dr. Antonio Danieli, dotto Professore di Medicina. Ella è adornata da varj pezzi di scolture antiche, fra’ quali distinguonsi quattro Statue colossali di marmo salino, che a proprie esorbitanti spese questo zelante Amatore dell’Antichità fece trarre dalle rovine della vicina Città di [p. 17 modifica]Nona. Parecchie lapide colà portate da varj luoghi della Dalmazia vi si veggono, fra le quali la riguardevole Iscrizione riferita anche dallo Spon com’esistente nella Casa de’ Signori Tommasoni, che dal 1675. in poi era stata nascosa da un intonaco di calce, e dal Dottor Danieli fu scoperta, e ridonata alla luce dietro alle traccie lasciatene dal Viaggiatore Francese1.

V’ànno, fra le altre molte, tre Tavole greche trasportate dall’Isola di Lissa, che sembrano appartenere a qualche Psefisma, ed essere frammenti delle sottoscrizioni de’ Senatori.

Presso questo mio ottimo Amico ed Ospite trovasi anche un’abbondante Collezione di Monete antiche romane, e un buon numero di Greche egregiamente conservate.

  1. Spon Voiages Tom. I. L'Iscrizione trovasi nel fine del Tomo III.