Viaggio in Dalmazia/Dell'Isole di Lissa, Pelagosa, Lesina, e Brazza nel mare Dalmatico, e dell'Isola d'Arbe nel Quarnaro
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AL CHIARISSIMO SIGNOR
ABBATE
Pubblico Professore di Storia
Naturale nell’Università
di Pavia,
Membro della Società Reale di Londra,
dell’Istituto di Bologna, e
d’altre celebri Accademie
d’Europa
Dell’Isole di Lissa, Pelagosa, Lesina, e Brazza nel mare Dalmatico, e dell’Isola d’Arbe nel Quarnaro.
QUantunque io sappia al pari d’ogni altro, che le cose incominciate, e abbandonate a mezzo viaggio non meritano pell’ordinario d’essere offerte al Pubblico, nè a qualche dotto Uomo in particolare; e sia intimamente convinto che difettose, e mutile sono le Osservazioni, ch’io vado scrivendo della Dalmazia, e delle numerose Isole sparse nel vicino mare, perchè incomode combinazioni m’impedirono il perfezionarle, ardisco ciò non ostante d’indirizzarne una parte anche a Voi, dottissimo, e pregiatissimo Amico, senza timor d’incontrare la taccia di temerità, o disprezzo del mio dono qualunque siasi. La sperienza dee avervi insegnato quante difficoltà, e remore non prevedibili sovente incontrino i Viaggiatori Naturalisti, anche allora che sono scortati dall’Autorità del Governo, pelle Montagne; e quindi più che i sedentarj Letterati sarete in istato di calcolare quanto tempo m’abbiano rubato, in contrade poco abitate, e lontane dalla coltura Italiana i cangiamenti dell’aria, le incostanze del mare, l’ignoranza, o la diffidenza degli uomini rozzi. I giorni perduti indispensabilmente occuparono forse più che la metà de’ dieci mesi da me consumati nelle replicate gite fatte in quel Regno; ed io mi sarei forse risarcito del danno, se dopo d’aver superato una buona parte delle difficoltà non mi fosse cessata l’occasione di ritornarvi. Ad ogni modo, non essendovi stato sinora chi abbia dato di quel vasto Paese notizie dettagliate, credo anche il poco ch’io ne ò osservato possa piacere ai Naturalisti.