Viaggio in Dalmazia/De' Costumi de' Morlacchi/15. Medicina
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§. 15. Medicina.
Non è rara cosa, che malattie infiammatorie succedano alle danze de’ Morlacchi. In questo, come in tutti gli altri casi, essi non chiamano Medici, da che per buona fortuna loro non ne ànno, ma si curano da per se stessi. Una generosa bibita di Rakia suol essere la loro prima pozione medicinale; se il male non dà luogo, v’infondono una buona dose di pepe, o di polvere d’archibugio, e cioncano la mistura. Fatto questo, o si cuoprono bene, s’egli è d’inverno, o si distendono supini in faccia all’ardente Sole, s’egli è di state, per sudare, com’essi dicono, il male. Contro la febbre terzana ànno una cura più sistematica. Pel primo, e secondo giorno, prendono un bicchier di vino, nel quale per parecchie ore sia stato infuso un pizzico di pepe; nel terzo e quarto si raddoppia la dose. Io ò veduto più d’un Morlacco perfettamente guarito con questo strano febbrifugo. Curano le ostruzioni col metter una gran pietra piana sulla pancia dell’ammalato; i reumi con violentissime fregagioni che scorticano, o illividiscono da un capo all’altro la schiena del paziente. Talvolta usano anche contro i dolori reumatici l’applicazione d’una pietra arroventata, ed involta in uno straccio bagnato. Per riguadagnare l’appetito perduto dopo qualche lunga serie di febbri, usano bere di molto aceto. L’ultimo di tutti i rimedj, di cui si servono ne’ casi disperati, quando possono averne, è lo zucchero, cui vanno mettendo in bocca a’ moribondi; onde passino da questo all’altro mondo con meno amarezza. Usano del Criptamo, e dell’Iva artetica pe’ dolori articolari; e sogliono frequentemente applicare le mignatte alle parti enfiate, o dolenti. Dove trovasi frequentemente terra ocracea rossigna pelle campagne, l’applicano per primo rimedio su i tagli, e le scorticature; come s’usa di fare anche in qualche luogo fra la Boemia, e la Misnia, dove sì fatta terra è copiosa1. Il Greiselio, che riferisce questa pratica, ne avea fatto colà sperienza su di se medesimo, com’io l’ò replicatamente fatta in Dalmazia. I Morlacchi sanno assai ben rimettere le ossa slogate, e riattare le infrante, senza avere studiato tanto d’Osteologia quanto i Chirurghi nostrali, che spesso dottamente ci storpiano; e cavano sangue agli ammalati con uno stromento simile a quello, che s’adopera pei cavalli, di cui però si servono felicemente, senza incontrare giammai le disgrazie prodotte dalle lancette.
- ↑ Suppl. Act. Nat. Curios. Dec. 1. ann. 2. Obs. 78.