Versi editi ed inediti di Giuseppe Giusti/All'amica Amalia Rossi Restoni
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ALL’AMICA AMALIA ROSSI RESTONI,
per la nascita del di lei primo figlio.1
L’abito è disadorno,
Negletto il culto delle molli chiome;
Ripete un caro nome;
E alle carezze, ai baci, è breve il giorno.
Nelle forme leggiadre
Del bambinello assorta,
D’etereo cibo in lui si riconforta
Che mai gustar non può chi non è madre.
Dalla romita stanza
Per poca ora s’invola,
E fra le genti le par d’esser sola
Pensando a quella sua dolce speranza.
Con lui parla, e risponde
Una favella da lei sola intesa,
E l’uno all’altro il suo desir palesa,
E l’un nell’altro l’amor suo trasfonde.
Presso la culla amata
Tacita siede, e immobil la diresti;
Ma parla il volto, e si trasmuta in questi
Pensieri della mente innamorata. —
A questa prima vita
Nove mesi in me stessa io ti formai,
Or dal mio latte avrai
Nuovo incremento a questa prima vita.
Teco vegliar m’è caro,
Gioir, pianger con te: sublime e pura
Si fa l’anima mia di cura in cura,
Che in ogni pena un nuovo affetto imparo.
Come sul caro viso
Per me ti spunta di bellezza il fiore,
A te così nel core
Il giglio educherò di Paradiso.
Deh cresca alla materna ombra fidato
Il peregrino stelo,
E ognor benigno il cielo
Vivido a me lo serbi, e intemerato.
Oh se per nuovo obietto
Un di t’affannerà gentil desio,
Ti risovvenga del materno affetto!
Nessuno t’amerà dell’amor mio.
E tu nel tuo dolor mesto e pensoso
Ricercherai la madre, e in queste braccia
Asconderai la faccia,
Come sull’origlier del tuo riposo.
Note
- ↑ Questi versi scritti per occasione furono poi rifusi dal Poeta nel componimento intitolato Affetti d’una Madre. Ambedue queste poesie risplendono peraltro di tanta grazia, ed hanno forme sì elette, da meritare di far parte di questa Raccolta senza rimprovero d’inutile ripetizione.