Versi editi ed inediti di Giuseppe Giusti/All'Amica lontana
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ALL’AMICA LONTANA.
Te solitaria pellegrina, il lido
Tirreno e la salubre onda ritiene,
3E un doloroso grido
Distinto a te per tanto aere non viene,
Nè il largo amaro pianto
6Tergi pietosa a quei che t’ama tanto.
E tu conosci amore, e sai per prova
Che, nell’assenza dell’obietto amato,
9Al cor misero giova
Interrogar di lui tutto il creato.
Oh se gli affanni accheta
12Questa di cose simpatia segreta;
Quando la luna in suo candido velo
Ritorna a consolar la notte estiva,
15Se volgi gli occhi al cielo,
E un’amorosa lacrima furtiva
Bagna il viso pudico
18Per la memoria del lontano amico,
Quell’occulta virtù che ti richiama
Ai dolci e malinconici pensieri,
21È di colui che t’ama
Un sospir, che per taciti sentieri
Giunge a te, donna mia,
24E dell’anima tua trova la via.
Se il venticel con leggerissim’ala
Increspa l'onda che lieve t’accoglie,
27E sussurrando esala
Intorno a te dei fiori e delle foglie
Il balsamo, rapito
30Lunge ai pomarii dell’opposto lito;
Dirai: quest’onda che si lagna, e questo
Acre commosso da soave fiato.
33Un detto, un pensier mesto
Sarà del giovinetto innamorato,
Cui deserta e sgradita
36Non divisa con me fugge la vita.
Quando sull’onda il turbine imperversa
Alti spingendo al lido i flutti amari,
39E oscurità si versa
Sull'ampia solitudine dei mari,
Guardando da lontano
42L’ira e i perigli del ceruleo piano;
Pensa, o cara, che in me rugge sovente
Di mille e mille affetti egual procella:
45Ma se l’aere fremente
Raggio dirada di benigna stella,
È il tuo sereno aspetto
48Che reca pace all'agitato petto.
Anch’io mesto vagando all’Arno in riva,
Teco parlo e deliro, e veder parmi
51Come persona viva
Te muover dolcemente a consolarmi:
Riscosso alla tua voce
54Nell’imo petto il cor balza veloce.
Or flebile mi suona e par che dica
Nei dolenti sospiri: oh mio diletto,
57All’infelice amica
Serba intero il pensier, serba l’affetto;
Siccome amor la guida,
60Essa in te si consola, in te s’affida.
Or mi consiglia, e da bugiardi amici
E da vane speranze a sè mi chiama.
63Brevi giorni infelici
Avrai, mi dice, ma d’intatta fama;
Dolce perpetuo raggio
66Rischiarerà di tua vita il viaggio.
Conscio a te stesso, la letizia, il duolo
Premi e l’amor di me nel tuo segreto;
69A me tacito e solo
Pensa, e del core ardente, irrequïeto,
Apri l’interna guerra,
72A me che sola amica hai sulla terra.
Torna la cara immagine celeste
Tutta lieta al pensier che la saluta,
75E d’un Angelo veste
L’ali, e riede a sè stessa, e si trasmuta
Quell’aereo portento,
78Come una rosea nuvoletta al vento.
Così da lunge ricambiar tu puoi
Meco le tue dolcezze e le tue pene;
81Interpreti tra noi
Fien le cose superne e le terrene:
In un pensiero unita
84Sarà così la tua colla mia vita.
Il sai, d’uopo ho di te: sovente al vero
Di cari sogni io mi formava inganno;
87E omai l’occhio, il pensiero
Altre sembianze vagheggiar non sanno;
Ogni più dolce cosa
90Fugge l’animo stanco e in te si posa.
Ma così solo nel desio che m’arde
Virtù vien manco ai sensi e all’intelletto,
93E sconsolate e tarde
Si struggon l’ore che sperando affretto:
Ahimè, per mille affanni
96Già declina il sentier de’ miei begli anni!
Forse mentr’io ti chiamo, e tu nol sai,
Giunge la vita afflitta all’ore estreme;
99Nè ti vedrò più mai,
Nè i nostri petti s’uniranno insieme:
Tu dell’amico intanto
102Piangendo leggerai l’ultimo canto.
Se lo spirito infermo e travagliato
Compirà sua giornata innanzi sera,
105Non sia dimenticato
Il tuo misero amante: una preghiera
Dal labbro mesto e pio
108Voli nel tuo dolore innanzi a Dio.
Morremo, e sciolti di quaggiù n’aspetta
Altro amore, altra sorte ed altra stella.
111Allora, o mia diletta,
La nostra vita si farà più bella;
Ivi le nostre brame
114Paghe saranno di miglior legame.
Di mondo in mondo con sicuri voli
Andran l’alme, di Dio candide figlie,
117Negli spazii e nei soli
Numerando di Lui le maraviglie,
E la mente nell’onda
120Dell’eterna armonia sarà gioconda.