Il sai, d’uopo ho di te: sovente al vero
Di cari sogni io mi formava inganno; 87E omai l’occhio, il pensiero
Altre sembianze vagheggiar non sanno;
Ogni più dolce cosa 90Fugge l’animo stanco e in te si posa.
Ma così solo nel desio che m’arde
Virtù vien manco ai sensi e all’intelletto, 93E sconsolate e tarde
Si struggon l’ore che sperando affretto:
Ahimè, per mille affanni 96Già declina il sentier de’ miei begli anni!
Forse mentr’io ti chiamo, e tu nol sai,
Giunge la vita afflitta all’ore estreme; 99Nè ti vedrò più mai,
Nè i nostri petti s’uniranno insieme:
Tu dell’amico intanto 102Piangendo leggerai l’ultimo canto.
Se lo spirito infermo e travagliato
Compirà sua giornata innanzi sera, 105Non sia dimenticato
Il tuo misero amante: una preghiera
Dal labbro mesto e pio 108Voli nel tuo dolore innanzi a Dio.
Morremo, e sciolti di quaggiù n’aspetta
Altro amore, altra sorte ed altra stella. 111Allora, o mia diletta,
La nostra vita si farà più bella;
Ivi le nostre brame 114Paghe saranno di miglior legame.