Versi editi ed inediti di Giuseppe Giusti/Ad una Giovinetta
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AD UNA GIOVINETTA.
Non la pudica rosa
Che il volto a lei colora,
Nè il labbro ove s’infiora
La vergine parola
Che dal cor parte e vola — armonïosa;
Non la bella persona
Che vince ogni alta lode,
Nè l’agil piè che gode
Della danza festiva
A cui tutta giuliva — s’abbandona;
Mi dier vaghezza e norma
Di volgermi a costei,
Ma la bontà che in lei
Splende modesta e cara
Tanto quant’è più rara — in bella forma.
Agli occhi, che non sanno
Cercar d’un bene altrove,
Della sua luce piove
Soavissima stilla
D’una gioia tranquilla — senz’affanno.
Ah! non è ver che asconda
Sè stesso il cielo a noi,
Quando agli eletti suoi
Così l’aula disserra,
Questa misera terra — a far gioconda.
Come allo specchio innante
Trattien fanciulla il fiato,
Temendo che turbato
Il muto consigliero
A lei non renda intero — il suo sembiante;
Così commossa a dire
Il trepidante affetto,
Confusa di rispetto
La voce non s’attenta,
E suona incerta e lenta — il mio desire.
O gemma, o primo onore
Delle create cose,
M’odi, e le man pietose
Porgi benigna al freno
D’un cor di fede pieno — e pien d’amore.
Nè in te dubbio o paura
Desti il pungente stile,
Quasi a trastullo vile
Io, da pietà lontano,
Prenda il delirio umano — e la sventura.
Un vergognoso errore
Paleso sospirando;
Alla virtù mirando,
Muove senza sgomento
Rimprovero e lamento — il mio dolore.
Se con sicuro viso
Tentai piaghe profonde,
Di carità nell’onde
Temprai l’ardito ingegno,
E trassi dallo sdegno — il mesto riso.
Non t’abbassar col volgo
A facili sospetti;
Vedi per quanti aspetti
Ricorro alla virtute,
Quando per mia salute — a te mi volgo.
Oh se per tuo mi tieni
Come sorella amante,
Se della vita errante
Reggi nei passi amari
L’anima mia coi cari — occhi sereni,
L’ingegno sconsolato
A miglior vita sorto
Riprenderà conforto
Di vivida fragranza
Nel fior della speranza — in me rinato.
Ogni gentil costume,
Ogni potenza ascosa
La tua voce amorosa
In me desta e ravviva,
Come licor d’oliva — un fioco lume.
Già nella mente tace
Ogni ombra del passato,
Già il cor, rinnovellato
Come tenera fronda,
Consola una gioconda — aura di pace.