Verona illustrata/Parte prima/Al benigno lettore

Al benigno lettore

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Parte prima - All'inclita repubblica veneta Parte prima - Libro primo
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BENIGNO LETTORE




Non ti sembri strano, Lettor cortese, se l’Istoria, che la prima parte occupa di quest’Opera, esce talvolta quasi in Trattati, e pare a luoghi prendere per alcun poco faccia di Dissertazione. Mal potrebbe altramente avvenire, ove d’antichi secoli si favelli, e di controversie che dal vero senso di Latini o di Greci Scrittori dipendano, e da quel giusto raziocinio che dal complesso di molte notizie vien principalmente a prodursi; come altresì dove non le guerre solamente, ed i nomi de’ dominanti di età in età riferir si vogliano, come è in uso, ma metter dinanzi agli occhi il vero e diverso aspetto de’ costumi e de’ tempi, e delle intrinseche mutazioni alla nostra nazione generalmente accadute le origini sviluppare e le ragioni. Quinci un de’ motivi apparisce, non meno del trattarsi qui alle volte della Venezia tutta, e non di Verona solamente; essendo che non in altro modo tesser potrebbesi una continuata Storia di città antica. Misera sorte hanno incontrata finora le più delle Storie particolari; perchè lasciando quante furono, o poco o molto, dalle fole d’Annio contaminate, non altro sapendosi de’ Municipii ne’ prischi secoli, che quanto da qualche raro monumento o da accidental menzione o da alcun passo d’antico libro trapela, hanno con tutto ciò molti Scrittori, ad una sola città fissandosi, voluto comporne Istorie seguite e prolisse; quasi come di Roma, così d’ogni città fossero stati a que’ tempi atti e memorie raccolte. In quel modo per verità forza è lavorar d’immaginazione, e ajutarsi co’ ritrovati, appunto come ne’ poemi è costume: nè potrebbesi per altra via continuare il filo d’età in età, se non le varie condizioni e le vicende abbracciando che ad [p. 6 modifica]un gran tratto di paese furon comuni. Si è procurato ancora di scrutinare al possibile l’intrinseco del governo e delle massime Romane e Barbare, e ciò con metodo da poterne trar frutto pe’ tempi nostri, ed ammaestramento; non meritando approvazione il veder ridotto a una mera e quasi inutile erudizione lo studio delle passate cose. Corrisponde ciò appunto al venir trattata anche la Morale, e dettata in modo che assai più serve per la scuola che per la vita, e la Politica in maniera che sembra ordinarsi più tosto alla disputa che allo Stato. Chiunque non per migliorar se stesso, nè per promuovere il publico bene, ma per sola curiosità di sapere, e non per prevedere i pericoli e i mali che la rivoluzione e il cambiamento delle umane cose e de’ tempi posson produrre, nè per mettervi con la sicura norma degli esempj provedimento, ma per piacer d’eleganza e di stile prende alcuna Istoria per mano; quegli ne rinunzia l’utilità più importante, non ne comprende il principal fine, e dalla maestra della vita e de’ governi niente maggior beneficio vien a ritrarre, che da una pittura o da una musica si farebbe, cioè a dire un passaggero e quasi infruttuoso diletto.




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1. Porta S. Zeno. 11. Ponte nuovo. 21. Piazza della Bra.
2. Porta del palio. 12. Ponte delle navi. 22. Anfiteatro.
3. Porta nuova. 13. Isola 23. Teatro e Museo.
4. Porta del Vescovo 14. Campo Marzio. 24. Arco antico.
5. Porta S. Giorgio. 15. Fiera di Muro.
6. Castel S. Felice 16. Fiumicello Porta antica.
7. Castel S. Pietro 17. Adigetto. + Chiese.
8. Castel vecchio 18. Muraglia di Cittadella.


N.B. La linea punteggiata
indica il Recinto antico

9. Ponte del Castel vecchio. 19. Piazza de’ Signori.
10 Ponte della Pietra. 20. Piazza dell’erbe.