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un gran tratto di paese furon comuni. Si è procurato ancora di scrutinare al possibile l’intrinseco del governo e delle massime Romane e Barbare, e ciò con metodo da poterne trar frutto pe’ tempi nostri, ed ammaestramento; non meritando approvazione il veder ridotto a una mera e quasi inutile erudizione lo studio delle passate cose. Corrisponde ciò appunto al venir trattata anche la Morale, e dettata in modo che assai più serve per la scuola che per la vita, e la Politica in maniera che sembra ordinarsi più tosto alla disputa che allo Stato. Chiunque non per migliorar se stesso, nè per promuovere il publico bene, ma per sola curiosità di sapere, e non per prevedere i pericoli e i mali che la rivoluzione e il cambiamento delle umane cose e de’ tempi posson produrre, nè per mettervi con la sicura norma degli esempj provedimento, ma per piacer d’eleganza e di stile prende alcuna Istoria per mano; quegli ne rinunzia l’utilità più importante, non ne comprende il principal fine, e dalla maestra della vita e de’ governi niente maggior beneficio vien a ritrarre, che da una pittura o da una musica si farebbe, cioè a dire un passaggero e quasi infruttuoso diletto.