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BENIGNO LETTORE




Non ti sembri strano, Lettor cortese, se l’Istoria, che la prima parte occupa di quest’Opera, esce talvolta quasi in Trattati, e pare a luoghi prendere per alcun poco faccia di Dissertazione. Mal potrebbe altramente avvenire, ove d’antichi secoli si favelli, e di controversie che dal vero senso di Latini o di Greci Scrittori dipendano, e da quel giusto raziocinio che dal complesso di molte notizie vien principalmente a prodursi; come altresì dove non le guerre solamente, ed i nomi de’ dominanti di età in età riferir si vogliano, come è in uso, ma metter dinanzi agli occhi il vero e diverso aspetto de’ costumi e de’ tempi, e delle intrinseche mutazioni alla nostra nazione generalmente accadute le origini sviluppare e le ragioni. Quinci un de’ motivi apparisce, non meno del trattarsi qui alle volte della Venezia tutta, e non di Verona solamente; essendo che non in altro modo tesser potrebbesi una continuata Storia di città antica. Misera sorte hanno incontrata finora le più delle Storie particolari; perchè lasciando quante furono, o poco o molto, dalle fole d’Annio contaminate, non altro sapendosi de’ Municipii ne’ prischi secoli, che quanto da qualche raro monumento o da accidental menzione o da alcun passo d’antico libro trapela, hanno con tutto ciò molti Scrittori, ad una sola città fissandosi, voluto comporne Istorie seguite e prolisse; quasi come di Roma, così d’ogni città fossero stati a que’ tempi atti e memorie raccolte. In quel modo per verità forza è lavorar d’immaginazione, e ajutarsi co’ ritrovati, appunto come ne’ poemi è costume: nè potrebbesi per altra via continuare il filo d’età in età, se non le varie condizioni e le vicende abbracciando che ad