Veggio il Ronco salir di vena in vena
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Gio. Battista Catena
I1
Veggio il Ronco salir di vena in vena,
Portando ognor sovra la terra l’onde,
E perchè la Città non guasti e inonde,
Si cerca altrove una più larga arena.
5Ma intanto l’acque sue volge, e rimena
Perpetuo flusso all’infelici sponde,
E da capo le versa, e le diffonde
L’augusta conca sua sempre più piena.
Così pur’io dall’oceano interno
10Delle vostre bellezze altere, e rare
Cerco lo scampo, e ancor non lo discerno.
Mi dice Amore: un dì potrai sperare.
Ma intanto i miei sospir con giro alterno
Vengono, e van, come va il Ronco al Mare.
Note
- ↑ Alle Dame di Ravenna, in tempo che si trattava la diversione del fiume Ronco, che circonda la città, e le minacciava l’inondazione.