Veggio, veggio, Nicea, le tue vezzose
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Questo testo fa parte della raccolta Ciro di Pers
VII
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Veggio, veggio, Nicea, le tue vezzose
guance oblïar le porpore native,
ché, quasi timidette e fuggitive,
vansi tra i gigli ad occultar le rose.
Le nevi, ove le fiamme Amor nascose,
son de la lor vaghezza in parte prive,
e con languidi raggi e semivive
faville ardon le tue luci amorose.
Scema in te la bellezza, e forse ancora
di par negli altrui cor manca il desio,
mentre manca quel bel che gl’innamora.
Ma non scema però l’affetto mio,
ch’oggetto fral non ama e solo adora
un raggio in te de la beltá di Dio.