Vaghe Ninfe del Po, Ninfe sorelle

Torquato Tasso

Indice:The Oxford book of Italian verse.djvu Poesie Letteratura Vaghe Ninfe del Po, Ninfe sorelle Intestazione 26 marzo 2022 75% Poesie

Questo testo fa parte della raccolta The Oxford book of Italian verse


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V
AGHE Ninfe del Po, Ninfe sorelle,

E voi dei boschi e voi d’onda marina
               E voi de’ fonti e de l’alpestri cime,
               Tessiam or care ghirlandette e belle
               5A questa giovinetta peregrina:
               Voi di fronde e di fiori ed io di rime;
               E mentre io sua beltà lodo ed onoro,
          Cingete a Laura voi le trecce d’oro.
               Cingete a Laura voi le trecce d’oro
               10De l’arboscello onde s’ha preso il nome,
               O pur de’ fiori a’ quali il pregio ha tolto;
               E le vermiglie rose e ’l verde alloro
               Le faccian ombra a l’odorate chiome
               Ed a le rose del fiorito volto;
               15E de l’auro e del lauro e de’ be’ fiori
               Sparga l’aura nell’aria i dolci odori.
          Sparga l’aura nell’aria i dolci odori
               Mentr’io spargo nel cielo i dolci accenti,
               E li porti ove Laura udir li suole

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               20E dove Mincio versa i freschi umori:
               Portino ancora i più cortesi venti
               II chiaro suon de l’alte mie parole
               Dove cantaro già, quand’ella nacque,
               I bianchi cigni in fresche e lucid’acque.
          25I bianchi cigni in fresche e lucid’acque
               Morendo fanno men soave canto
               Di quel ch’udi’ quando costei nascea:
               E ’l bel terren dov’ella in cuna giacque
               Tutto vestirsi di fiorito manto,
               30E di cristallo il fiume allor parea,
               E prezïose gemme i duri sassi
               Sotto gli ancor tremanti e dubbj passi.
          Sotto gli ancor tremanti e dubbj passi
               Nascer facea la bella fanciulletta
               35Di mille varj fior lieta famiglia;
               E se premeva un cespo, o i membri lassi
               Posava in grembo de la molle erbetta,
               Era a vederlà nova meraviglia:
               Qual fosse poi, tu dillo, o fiume vago,
               40Tu dillo altrui, famoso e chiaro lago.
          Tu dillo altrui, famoso e chiaro lago,
               Come da poi crescendo il biondo crine
               Laura in te si specchiasse e gli occhi e il viso,
               E come nel mirar la cara imago
               45E le bellezze sue quasi divine
               Rassomigliasse il giovine Narciso:
               Ditelo, augelli, e voi da le bianche ali,
               Voi che le sete sol nel canto eguali.
          Voi, che le sete sol nel canto eguali,
               50Già tacevate, o cigni, in verdi sponde
               Cantando Laura di dolcezza piena;
               Ed eran tante le sue voci e tali

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               Che parean mormorando dir quell’onde:
               ‘ E per fermo costei nova sirena! ’
               55Oltre i candidi cigni, onde beate,
               Son più belle sirene in voi già nate.
          Son più belle sirene in voi già nate,
               Acque e rive felici, ove sicuro
               Il buon Titiro già pascea la greggia.
               60Nè per dolce armonia così lodate
               O Amarilli o Galatea già fûro
               Com’è costei che quel cantar pareggia;
               Di cui tra i boschi e ’n piccola capanna
               Indegno è ’l suon dell’incerata canna.
          65Indegno è ’l suon dell’incerata canna
               D’accordarsi al bel canto; e, se l’udiro
               II rozzo armento e i semplici bifolci,
               Per meraviglia ciò che l’alme affanna,
               Obliâr questi e quelli ogni desiro
               70De l’erbe verdi o pur de l’acque dolci,
               E di seguire il natural costume
               Quasi scordossi per vaghezza il fiume.
          Quasi scordossi per vaghezza il fiume
               Di rendere al gran Po l’usato omaggio;
               75Da cui tenuta in sì gran pregio è Laura,
               Ch’altra ninfa agguagliarle ei non presume
               Se l’ode sotto un lauro o sotto un faggio
               Con dolcissimi accenti addolcir l’aura,
               O se guidar la vede i cari balli
               80Sovra i candidi fiori e sovra i gialli.
          Sovra i candidi fiori e sovra i gialli
               Suole spesso ballar Laura gentile,
               Con leggiadri sembianti, al dolce suono;
               Degna a cui di bianche perle e bei coralli
               85Del nostro mare e del novello aprile

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               Le sia portato il primo e ’l più bel dono;
               Degna a cui ne’ vicini alteri monti
               Apra l’antica madre i novi fonti.
          Apra l’antica madre i novi fonti
               90Al bel viso di Laura, ed a lei mande
               Verdi fronde la selva in queste piaggie;
               E, ’nghirlandate omai le belle fronti,
               Portin le Ninfe omai varie ghirlande,
               E l’umili e l’alpestri e le selvaggie;
               95E voi siate le prime e le più snelle,
               Vaghe Ninfe del Po, Ninfe sorelle.