Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
TORQUATO TASSO
20E dove Mincio versa i freschi umori:
Portino ancora i più cortesi venti
II chiaro suon de l’alte mie parole
Dove cantaro già, quand’ella nacque,
I bianchi cigni in fresche e lucid’acque.
25I bianchi cigni in fresche e lucid’acque
Morendo fanno men soave canto
Di quel ch’udi’ quando costei nascea:
E ’l bel terren dov’ella in cuna giacque
Tutto vestirsi di fiorito manto,
30E di cristallo il fiume allor parea,
E prezïose gemme i duri sassi
Sotto gli ancor tremanti e dubbj passi.
Sotto gli ancor tremanti e dubbj passi
Nascer facea la bella fanciulletta
35Di mille varj fior lieta famiglia;
E se premeva un cespo, o i membri lassi
Posava in grembo de la molle erbetta,
Era a vederlà nova meraviglia:
Qual fosse poi, tu dillo, o fiume vago,
40Tu dillo altrui, famoso e chiaro lago.
Tu dillo altrui, famoso e chiaro lago,
Come da poi crescendo il biondo crine
Laura in te si specchiasse e gli occhi e il viso,
E come nel mirar la cara imago
45E le bellezze sue quasi divine
Rassomigliasse il giovine Narciso:
Ditelo, augelli, e voi da le bianche ali,
Voi che le sete sol nel canto eguali.
Voi, che le sete sol nel canto eguali,
50Già tacevate, o cigni, in verdi sponde
Cantando Laura di dolcezza piena;
Ed eran tante le sue voci e tali
266 |