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TORQUATO TASSO

               Che parean mormorando dir quell’onde:
               ‘ E per fermo costei nova sirena! ’
               55Oltre i candidi cigni, onde beate,
               Son più belle sirene in voi già nate.
          Son più belle sirene in voi già nate,
               Acque e rive felici, ove sicuro
               Il buon Titiro già pascea la greggia.
               60Nè per dolce armonia così lodate
               O Amarilli o Galatea già fûro
               Com’è costei che quel cantar pareggia;
               Di cui tra i boschi e ’n piccola capanna
               Indegno è ’l suon dell’incerata canna.
          65Indegno è ’l suon dell’incerata canna
               D’accordarsi al bel canto; e, se l’udiro
               II rozzo armento e i semplici bifolci,
               Per meraviglia ciò che l’alme affanna,
               Obliâr questi e quelli ogni desiro
               70De l’erbe verdi o pur de l’acque dolci,
               E di seguire il natural costume
               Quasi scordossi per vaghezza il fiume.
          Quasi scordossi per vaghezza il fiume
               Di rendere al gran Po l’usato omaggio;
               75Da cui tenuta in sì gran pregio è Laura,
               Ch’altra ninfa agguagliarle ei non presume
               Se l’ode sotto un lauro o sotto un faggio
               Con dolcissimi accenti addolcir l’aura,
               O se guidar la vede i cari balli
               80Sovra i candidi fiori e sovra i gialli.
          Sovra i candidi fiori e sovra i gialli
               Suole spesso ballar Laura gentile,
               Con leggiadri sembianti, al dolce suono;
               Degna a cui di bianche perle e bei coralli
               85Del nostro mare e del novello aprile


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