Una campagna autonomistica/Prefazione
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Dò il titolo di «campagna autonomistica» non ai pochi riassunti di discorsi miei pubblicati in questo opuscolo, ma a tutta l’attività del partito socialista trentino in favore dell’autonomia, attività, le cui fasi principali e la cui influenza sulla vita politica del paese, ho tentato di tratteggiare e constatare nel riassunto storico che ad essi premetto.
E che ciò fosse utile ed opportuno a farsi, ho creduto per varie ragioni, ma specialmente per questa: per sfatare a base di documenti molte vecchie e pur persistenti accuse sulla condotta del partito nostro nelle gravi questioni locali e perchè, se la sorte vuol oggi e vorrà fors’anche domani che i socialisti si trovino in questa lotta al fianco di altri partiti, sappiano questi perchè noi socialisti vogliamo l’autonomia, con quali criteri la vogliamo, e che cosa vorremo e pretenderemo ad autonomia ottenuta.
L’opera che ha dato e dà il partito socialista alla causa dell’autonomia non ha rappresentato nè rappresenta accondiscendenza a nessun partito, rappresenta un indirizzo suo, un applicazione dei propri principi, voluta come fine in sè e come mezzo per raggiungere più presto le proprie idealità, indipendentemente dalle amicizie o dalle inimicizie degli altri partiti.
Questa cronistoria, che io ho voluto tessere, della campagna autonomistica del partito socialista trentino si confonde in parte colla storia, collo sviluppo del partito socialista ed a questi ho dovuto di conseguenza dedicare qualche squarcio della mia narrazione.
Ho fatto seguire alla cronistoria il riassunto di quattro miei discorsi. I due primi sono documento della nostra opera di pressione verso il partito liberale, pigro e fiacco nell’azione; gli altri due, tenuti di recente, credo possano giovare alla propaganda elementare per l’autonomia.
So che tutto l’assieme di questa pubblicazione non può avere che un modestissimo valore e sento che una causa, come è quella dell’autonomia, meriterebbe trattazioni più vigorose, più sintetiche; se arrischio a licenziare queste poche pagine scritte rubacchiando il tempo ad altre occupazioni — è perchè penso che esse, benchè affrettate, abbastanza chiara riportino la voce di chi nel nostro paese sente fortemente e profondamente la questione dell’autonomia, intendo dire la voce del partito socialista; e dicano abbastanza forte che la nostra non è più del tutto, politicamente, la terra dei morti.
- Trento, nel giugno 1901.
C. Battisti.