Un dì lo Spirto, a cui forse dovea
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Gio. Battista Recanati
III1
Un dì lo Spirto, a cui forse dovea
De’ sommi giri appartener la cura,
Invidiosa al suo Fattor Natura
Ruba, e ristringe entro mortale idea;
5E per non apparir del furto rea,
Anzi trar lode dall’altrui fattura,
In te, Donna, celò l’anima pura,
E la gran luce anco celar credea.
Ma come, benchè in dense nubi avvolto,
10Pur del Sole a noi traspira il raggio,
Che tenta in van calarsi invido il Cielo:
Così ristretto nel corporeo velo,
Ad onta ancor del tuo mortal servaggio,
Quello Spirto divin ti brilla in volto.
Note
- ↑ Alla Signora Elena Riccoboni Ferrarese.